Foggia, ecco la nuova dirigenza: “Abbiamo bisogno di tutti. Allenatore? Mancini ha più chances”
Questa mattina è stato presentato lo staff dirigenziale del nuovo Foggia presieduto da Roberto Felleca. Queste sono le dichiarazioni dei membri della società rossonera.
Enrico Maria Garau: “Arrivare da Cagliari è stato molto pesante. Cinque ore di treno sono state pesanti, ma avevo la gioia di vedere una struttura e una città importante. Questa nuova sfida mi ha dato la voglia di dire sì. Ho accettato questa sfida con grande entusiasmo. Speriamo che il campo ci dia la possibilità di avervi voi vicino“.
Ninni Corda (dg): “Volevo esprimere la mia contentezza di essere qui a Foggia. Ho fatto tante esperienze passate al Nord e nella mia terra, ma venire qui è sicuramente un trampolino di lancio. Non un punto di partenza, ma di arrivo. Ora spetta a noi dimostrare con i fatti sul campo: dobbiamo lavorare con spirito di sacrificio e riportare il Foggia dove merita. La volontà deve essere quella di fare le cose bene e di portare il Foggia nei professionisti nel più breve tempo possibile. Da parte nostra c’è una grande voglia di raggiungere il risultato il prima possibile“. A proposito del nodo allenatore, Corda (su cui si era ironizzato essere già l’allenatore del Foggia) ha poi aggiunto: “Non stiamo facendo passaggi al contrario, è una strategia del calcio. Sarri è arrivato alla Juventus con venti giocatori a disposizione. Ho fatto quattro campionati di Serie D, l’unico che non ho vinto l’ho perso all’ultima giornata per un punto contro la Folgore Caratese di Criscitiello. So che è stato lui a fare una battuta su di me“. Sul futuro allenatore: “Su Tiribocchi qualcuno ha voluto mettere questa voce in mezzo, ero a cena con lui qualche settimana fa. Sono usciti una marea di nomi, per fortuna quando li ho letti ero seduto, altrimenti sarei caduto dalla sedia“.
Davide Pelusi (ad): “Per me è un ritorno, sono arrivato alle tre di notte dopo un viaggio abbastanza lungo da Milano. Sapete che abito in viale Ofanto: quando sono arrivato nei pressi dello stadio, ho avuto una botta di energia, un’emozione incredibile nel proiettarmi a questa mattina, quando sarei rientrato negli spogliatoi. Il mio obiettivo è quello di fare da garante tra la tifoseria e la società che in questo momento non è del tutto conosciuta, anche se in pochi giorni avete già capito le caratteristiche principali del presidente e man mano conosceremo tutti gli altri membri. Il mio obiettivo dell’azionariato popolare e quello di far decollare il settore giovanile in maniera definitiva e importante: mi risulta che dal 2012 ad oggi non abbiamo fatto benissimo, non sono stati lanciati tanti giovani e sappiamo che qui c’è un vivaio potenzialmente enorme. Mi piacerebbe riuscire a mettere in piedi un centro sportivo da dedicare in maniera quasi esclusiva al settore giovanile: per fare questo ci vuole il coinvolgimento della città e degli imprenditori. Il mio obiettivo è far sì che la società civile scenda in campo, ci stia vicino, ci sostenga. Supportandomi devono fare da filtro a tutto ciò che non è sano, sappiamo che le società calcistica hanno abilità di attirare persone che non hanno le migliori intenzioni. Abbiamo bisogno della parte sana della città, dovete starci vicino“.
Riccardo Di Bari (ds): “Sono onorato di essere tornato qui dopo undici anni. Stiamo facendo tutto il possibile per inserire delle figure professionali, per dare alla gente di Foggia il rispetto che merita, perché so cosa danno i tifosi foggiani. E dopo le ultime cose che sono successe, la gente è abbastanza delusa, noi abbiamo l’obbligo di avere rispetto. Dal primo giorno mi sono attivato, nel mio limite consentito, affinché il presidente Felleca potesse partecipare a questa manifestazione di interesse. Si è dedicato con grande entusiasmo, ci tiene tanto. Possiamo fare un lavoro importante, ma abbiamo bisogno di tutti quanti. Dobbiamo dare credibililtà a quello che dobbiamo fare“.
Il presidente Roberto Felleca ha infine voluto specificare il punto sulla questione dell’allenatore: “Mancini è sicuramente quello che ha più chances. Però prima di arrivare a scegliere, vorremmo valutare due/tre aspetti sulla piazza, sulla Serie D, sulla battaglia. In pochi giorni abbiamo visionato cento giocatori“.