Foggia-Monopoli: in una piazza esigente l’approccio mentale viene prima di tutto
Il nuovo Foggia di Massimo Brambilla non decolla. Almeno per adesso. Da quando Canonico è alla guida del sodalizio rossonero è la prima volta che la squadra esce al primo turno di coppa. Ufficialmente la stagione parte con un handicap psicologico. Poi c’è la delusione dei quasi 4000 dello Zaccheria forse alla vigilia troppo carica di aspettative.
Parafrasando Julio Velasco: questi ragazzi hanno bisogno del sostegno di tutti. Caricarli con una pressione eccessiva potrebbe vanificare il lavoro fatto da Brambilla. L’analisi del match si può riassumere così: il Monopoli è stato bravo a sfruttare gli errori difensivi e gli spazi concessi a centrocampo. L’approccio del Foggia è stato timido, poco gioco a dare l’impressione che c’è bisogno ancora di quella fase chiamata rodaggio. Di contro, In casa rossonera c’è una bella sorpresa che si chiama Orazio Pazienza. Gioiello cresciuto in casa da qualche mese diciottenne che in veste di mediano è stato in grado di imprimere quel giusto grado di fluidità alla manovra. Se il modulo continuerà ad essere questo allora l’atteggiamento dei tre giocatori offensivi dietro la prima punta deve cambiare.
Al centro ci vuole un trequartista in grado di creare superiorità numerica e verticalizzare la manovra: insomma il metronomo della squadra. Invece sembra che nel pacchetto offensivo vogliano fare tutti i goleador. Volendo fare un’analisi della partita a 360 gradi allora bisogna entrare all’interno del 4-2-3-1. Se ci fosse stato un bomber in grado di finalizzare sarebbe cambiato qualcosa? Il Foggia intanto ha subito entrambi i gol per errori di valutazione in fase di marcatura. Nell’azione della prima rete in area rossonera la situazione di partenza è 2 contro 2 ma Parodi e Camigliano convergono su Yeboah lasciando solo Vazquez che non ha problemi a mettere la palla in rete dopo la respinta di De Lucia. L’estremo difensore rossonero al triplice fischio comunque merita il premio come uno dei migliore in campo anche se sulla seconda rete era troppo avanzato rispetto la linea di porta. In questo caso però è Camigliano in ritardo su Bulevardi, che ha tutto il tempo per preparare il tiro vincente. Entrambe le reti nascono da un lancio da centrocampo dove la linea rossonera era assente.
In conclusione al centro della difesa serve più qualità e attenzione. Se nel primo tempo la squadra di Brambilla era confusa nella ripresa, con i cambi, qualcosa è cambiato. Alla fine Emmausso è risultato il migliore in campo tra le fila dei rossoneri con il gol del pareggio, l’occasione mancata allo scadere e tanto movimento in fase di non possesso, tale da liberare spazi.