Quella di Novara è una trasferta già insidiosa di suo, sia per l’atmosfera che per l’avversario. Se poi ci si mette un clima gelido (qualche grado sotto zero), oltre al prato sintetico che rappresenta un ostacolo per chi non è abituato a giocarci sopra, ecco che la gara di ieri del Foggia sulla carta sembrava quasi proibitiva. Invece la squadra di Stroppa, nonostante l’inferiorità numerica dal primo terzo di partita, mostra gli artigli e porta a casa altri tre punti di fondamentale importanza. Per i play-off? Presto per dirlo. Per la salvezza? Probabilmente sì. Fieno in cascina, si dice.
Belle le parole del tecnico dei satanelli nel post-partita, in cui si è detto orgoglioso di essere a capo di un gruppo coraggioso. Così come coraggiosa è stata la sua mossa nell’inserire un centrocampista (in questo caso Agnelli) al posto di un attaccante (Duhamel) molto prima del triplice fischio. Come se si fidasse della protezione offerta dal proprio undici per portare a casa la vittoria. E così è stato. Da salvare c’è tutto, da dimenticare poco o nulla. A parte l’espulsione di Greco, che forse ha compattato maggiormente il gruppo e messo in evidenza la capacità di saper soffrire.