Foggia, ora basta: niente scuse per chi perde la testa

Foggia, ora basta: niente scuse per chi perde la testa

Forse, eccessiva. Basti pensare a un parallelismo: nella scorsa stagione Higuain ha messo le mani addosso all’arbitro e ha preso lo stesso numero di giornate di squalifica (anche se poi ridotte a 3) di Guarna, la cui colpa è stata ‘solo’ quella di aver colpito “con un pugno il pallone che l’arbitro stesso portava in mano facendolo rimbalzare prima sul corpo del direttore di gara e poi sul terreno di gioco”. Fatta questa doverosa premessa, la squalifica per il portiere rossonero ha solo un responsabile: il numero 1 del Foggia.

IL NUMERO UNO. La reazione isterica al triplice fischio, non è giustificabile. E si può anche partire con tutto il repertorio del complottismo made in Foggia, dalla presenza del designatore Giannoccaro (di Lecce) allo stadio al ricordo delle quattro giornate a porte chiuse per episodi neanche così violenti nella finale contro il Pisa se rapportati ad altri casi, ma quel pugno al pallone al 95’ di Foggia –Akragas non ha senso. E non può averlo se a compiere il gesto è un portiere acquistato (anche) per la propria esperienza, chiamato a sostituire un predecessore che non ha lesinato momenti di (immotivata) isteria. Peccato, perché Guarna, in campo è stato tra i migliori. Ha dato sicurezza all’intero reparto difensivo, è stato autore di alcuni interventi e varie uscite determinanti, ma – rievocando un claim ora di moda – solo “fino al 90°”. Perché dopo, oltre il 90°, ha sbagliato tutto. Troppo. Correre verso l’arbitro, sbraitare, e sbattere quel pugno contro il pallone non ha giustificazione. Potrà averlo, forse, in fase di ricorso contro il provvedimento del giudice sportivo. Ma quello che è accaduto negli ultimi secondi del match, ieri, non può e non deve passare sotto silenzio.

L’ALTRO ROSSO. Anche la doppia ammonizione di Vacca è uno schiaffo alle qualità di un calciatore che è sul podio dei migliori della categoria. Come lui, ce ne sono pochi, per i piedi. Testa e lingua, però, lo hanno relegato – ed è un peccato per il calcio – in terza serie. Farsi espellere per doppia ammonizione a dieci secondi dalla fine – entrambi i gialli per proteste -, non può avere alcuna giustificazione, soprattutto sapendo il prossimo impegno dei rossoneri, in trasferta a Castellammare. Ora la società, prevedibilmente, farà ricorso. Ma farebbe bene a fare un’altra cosa: multare i due calciatori, o comunque prendere dei provvedimenti. Pellè ha perso la nazionale per non aver salutato il commissario tecnico. Punito, ha chiesto scusa e ha dovuto accettare la decisione. Vacca, ma soprattutto Guarna, hanno fatto peggio. Magari ha ragione Stroppa quando dice che l’arbitro ha esagerato. Forse sì. Ma guai a fare da scudo a comportamenti di questo tipo.

Fonte: www.foggiacittaaperta.it