Foggia-Palermo: la rivincita di Caramanno su Peccenini
Foggia e Palermo, due città del Sud, due tifoserie che hanno sempre regalato spettacolo sugli spalti, due compagini che nella loro storia hanno calcato palcoscenici molto più prestigiosi della Serie C. Domenica saranno una contro l’altra allo Zaccheria per la quattordicesima giornata di Lega Pro.
Tra i vari precedenti tra le due formazioni è entrato di diritto negli annali della storia dei club quello della stagione 1989. L’allenatore del Foggia era Caramanno, che l’anno prima aveva raggiunto la promozione dalla C2 alla C1 proprio con il Palermo, ma non era stato riconfermato per scelta del DS Peccenini. Il dirigente affermò che l’allenatore “non era adatto alla nuova categoria”, ma sicuramente cambiò idea dopo il 4 giugno 1989.
La classifica vedeva il Cagliari già promosso in testa, seguito dal Foggia e dal Palermo distante due lunghezze dai satanelli. I siciliani, in caso di vittoria, avrebbero staccato il pass per gli spareggi con i diavoli del sud per il salto di categoria in Serie B. La partita terminò sul punteggio di 1-1. Il Foggia giocò in dieci per più di 70 minuti, dopo lo schiaffo di Coppola a Di Carlo. Ma furono i pugliesi a sbloccare la partita con una punizione dalla distanza di Barone, palermitano di nascita. Si rivelò inutile il pareggio di Auteri, che non cambiò la classifica e permise al Foggia di accedere direttamente alla cadetteria. La gara si concluse tra gli applausi della tifoseria siciliana alla squadra di Caramanno e, soprattutto, con i rimpianti dei palermitani per una promozione che, forse, sarebbe stata ottenuta se qualche mese prima la società avesse riconfermato l’allenatore.
Antonio Iammarino