Il Foggia e quella malefica (e dura) “Legge del Gol”

Il Foggia e quella malefica (e dura) “Legge del Gol”

Minuto numero 48, il 5 rossonero Anelli vuole avanzare palla al piede, pronto ad impostare la manovra dalle retrovie. All’improvviso il difensore è beffato dal campo sintetico, dimentica il pallone e ne approfitta un avversario. Si procede a tutta birra verso la porta, Fumagalli para, ma la conclusione di potenza finisce in una zona vuota. Cappa non sbaglia il cosiddetto “rigore in movimento” e punisce i pugliesi. Il Foggia va sotto per 1-0, complice un grande&grosso errore difensivo. Sul finire di gara sarà Pinzauti a dare il colpo di grazia alla formazione diretta da Marchionni.

Era il 6 giugno 1997, quando gli 883 pubblicavano un album di 10 tracce, tra queste anche “La dura legge del gol!”, brano che dava il titolo allo stesso disco. Eh già, è la dura legge del gol a punire il Foggia. Questo è il calcio, fatto di emozioni positive e negative. Riavvolgendo il nastro delle ultime gare, senza andare troppo indietro nel tempo, i match vissuti con Turris e Teramo hanno evidenziato come gli errori prima o poi causano l’inevitabile “legge del gol”, capace di strappare non pochi punti a Salvi&Co.

Una squadra giovane e che ha tanto fiato. Un team però, ancora incapace di saper rimediare agli errori, magari con una bella “remuntada” come direbbero i cugini iberici. Bravi nel correre, bravi nel contenere gli avversari, bravi nel non avere paura né del Bari, né del Teramo di turno. Ma allo stesso tempo anche ingenui nell’incappare in “scivoloni” che hanno del clamoroso. Oppure nel perdere di vista Pinzauti, bravo a scappare verso la porta, sfuggendo alle attenzioni di Gavazzi e Germinio. È evidente e non possiamo negarlo: la difesa presenta delle criticità, si sbaglia troppe volte. Ma andando avanti di qualche metro e superando il centrocampo (un reparto che ha uomini importanti), si giunge all’attacco, dove oltre all’impavido Curcio, nessuno crea problemi alle difese avversarie.

Il lampo di Dell’Agnello con il Potenza ha creato un bagliore che è svanito al termine dell’acquazzone, mentre il TomTom di D’Andrea fatica a trovare la via del gol. Innegabile dire che un attaccante dal gol facile coadiuvato da Curcio, potrebbe risolvere parte dei problemi, ma è anche vero che forse al Foggia manca la capacità di reagire. Una qualità che sboccia solo concedendo tempo a chi ha già mostrato buone capacità.

Scompattando i 90 minuti, nel primo tempo il Foggia ha conquistato un prezioso punto contro la seconda forza del campionato. Nella ripresa invece ha regalato 3 punti ad un Teramo che fa esattamente quello che dovevano fare i rossoneri: attendere e sfruttare gli errori degli avversari.

Il campionato è lungo e bisognerà continuare a correre, proprio come stanno facendo i ragazzi di mr Marchionni. Il vero obiettivo non deve sfuggire a chi per pochi giorni ha immaginato di vedere il Foggia nella zona verde della classifica -quella dei play-off per intenderci, ndr-, perché in tempi di Covid ciò che conta è rimanere sani e salvi tra i professionisti. I diavoli del sud dovranno ancora affrontare: Virtus Francavilla, Vibonese, Paganese, Monopoli e Viterbese, squadre da mangiare in un sol boccone, perché alla fine gli obiettivi si raggiungono sconfiggendo chi ha gli stessi presupposti. Domenica ci saranno i biancazzurri della Virtus Francavilla e la Curva Sud tuona con uno striscione: “Continuate a lottare per la nostra maglia…noi saremo con voi in ogni battaglia!”.

Il calcio fa male, crea un bruciore interno che neanche la più calda ed intensa delle camomille tira via. E come direbbe Max Pezzali, questa è “la dura legge del gol”…

Daniel Miulli