Il Foggia si ripresenta più forte al giro di boa del campionato di B

Il Foggia si ripresenta più forte al giro di boa del campionato di B

In attesa degli ultimi 3 tasselli che probabilmente completeranno l’organico del Foggia, portiere, difensore centrale e mediano, pare che già adesso i rossoneri di mister Stroppa siano molto più forti e ben equilibrati di prima.

Al centro della difesa è arrivato Tonucci, che rispetto ai vari Coletti, Martinelli e Loiacono darà più sicurezza al reparto essendo un difensore puro, forte di testa e negli anticipi, forse un pò rude, ma molto efficace che non disdegna anche gli inserimenti in attacco nei calci piazzati. Sulle corsie esterne è stato fatto un gran lavoro dal diesse Nember. Al posto dei vari Rubin, Celli, Gerbo e Loiacono, da sabato in poi saranno in campo Kragl a sinistra e Zambelli a destra, due giocatori fortissimi e di personalità. I maggiori problemi in difesa in passato il Foggia li ha avuti proprio procurati dalle corsie esterne dove gli attaccanti avversari entravano come il burro.

A centrocampo inoltre ci sarà tanta qualità con Luigi Scaglia e l’ex romanista Leandro Greco. Nelle prime 21 gare i centrocampisti non facevano molto filtro alla difesa e spesso risultavano avere poche idee per inventare quelle giocate utili per far andare in gol gli attaccanti.
Altra considerazione importante è il rientro dopo una lunga assenza di Mazzeo, che nel Foggia è il faro e vale da solo almeno un terzo dell’intera squadra e dalla prossima trasferta di Chiavari a far coppia con Don Fabio ci sarà il francese Duhamel, un attaccante veramente forte, con un repertorio vasto di colpi: di testa, di rapina, da fuori area, in contropiede, insomma il nuovo bomber che ci voleva, senza voler dimenticare i vari Beretta e Floriano che si sono comportati bene finora ed il rientrante Nicastro che tornato in forma potrà finalmente farsi valere.

Insomma i presupposti sono ottimi, il Foggia si è rinforzato, ora spetterà al campo misurare le nostre forze, ad iniziare da sabato contro il Pescara di Zeman.

Fabio Bertazzoli