Galderisi: “Salerno e Foggia accomunate dalla passione vera per la maglia”
La sfida tra Salernitana e Foggia è alle porte e sarà senza dubbio l’incontro più interessante del girone C di Lega Pro. Abbiamo voluto chiedere un’opinione ad un allenatore salernitano che nella sua carriera si è seduto su entrambe le panchine: Giuseppe Galderisi. Nel 2008 alla guida dei pugliesi ha sfiorato un’incredibile promozione in serie B persa solo ai play-off. Più sfortunata la sua esperienza sulla panchina granata nella stagione 2012-2013 durata solo 3 giornate di campionato. Galderisi ha risposto così alle domande della redazione di Granatissimi.
Mister, lei è stato allenatore di entrambe le compagini, sono due piazze molto importanti, quali delle due è più esigente e mette più pressione ad un tecnico?
“Salerno e Foggia hanno una caratteristica in comune, la passione vera per la propria maglia, per la propria squadra, per la propria identità, e la vivono intensamente. Quando sono arrivato a Salerno non ti nego che uno dei miei primi pensieri era stato quello di ripetere quello che avevo fatto a Foggia. Sono stati 6 mesi dove abbiamo perso una volta su 17 partite, abbiamo recuperato 13 punti, siamo arrivati ai play-off e abbiamo rischiato di andare in serie B, giocando un grande calcio. Questo a Salerno non è successo perché non ho avuto neanche il tempo di partire, sapete tutti come è andata, e forse è il mio rammarico più grande. Per quanto riguarda le due piazze secondo me ce ne vorrebbero di più di ambienti del genere”.
Proprio in merito alle sue esperienze, lei oggi ha un contratto con la Lucchese ma se un giorno potesse scegliere di tornare su una delle due panchine preferirebbe rivalersi della brutta parentesi salernitana o tentare nuovamente la corsa alla promozione in serie B con il Foggia?
“Io a Foggia ho lasciato persone che mi vogliono un bene incredibile, ma Salerno non ha neanche iniziato a capire che tipo di allenatore era Galderisi, a livello professionale è stata proprio una tristezza unica”.
Quindi lei preferirebbe riscattare la prestazione sulla panchina granata?
“Si, ma non è una questione di riscattare qualcosa, perché non c’è niente da riscattare. È solo un peccato non aver potuto vincere il campionato, perché lo avrei vinto. Ti dico di più, avrei vinto 20 partite di seguito. Era solo questione di poter lavorare bene e di togliere un po’ di confusione”.
Cosa si aspetta dalla partita di venerdì sera? La Salernitana ha un grande organico, ma in molti sostengono che il Foggia giochi il miglior calcio del girone, ci dia una sua impressione.
“Sarà sicuramente una partita molto bella e molto complicata, si vivrà sugli episodi e sull’entusiasmo che a Salerno esiste come a Foggia. Spero ci saranno le tifoserie e che non ci saranno problemi perché i pugliesi saranno seguiti sicuramente da un sacco di persone; credo che lo spettacolo non mancherà. Io quest’anno non ho mai visto il Foggia e ho solo intravisto la Salernitana. Da quello che si legge di questo Foggia c’è da aver paura perché è una squadra che su tutti i campi se la gioca fino alla fine. La Salernitana ha potenzialità superiori, deve solo gestire la pressione di dover vincere a tutti i costi davanti un pubblico che li sosterrà e li spingerà verso il risultato”.
Ci parli della sua Lucchese, nell’ultimo turno di campionato avete vinto una gara importantissima contro la Spal e adesso siete esattamente a metà classifica, quali sono le sue ambizioni?
“Sono arrivato quando la squadra era in zona play – out, dopo i due fallimenti e la risalita dal dilettantismo al professionismo Giovanni Galli mi ha parlato di un progetto per poter salvare la squadra in questa stagione e buttare le basi per il prossimo anno; se non salvo la squadra ho fallito la scelta; se non butto le basi per vincere il prossimo campionato ho fallito la scelta. Perciò credo che tutto questo lavoro sia solo un punto di partenza per poter, tutti insieme, costruire quello che serve per lavorare bene e raggiungere i propri obiettivi”.
Un pronostico sul campionato di Salernitana e Foggia, dove crede che possano arrivare?
“Credo che Salernitana e Benevento si giocheranno il campionato, per le potenzialità tecniche e per la forza generale delle due piazze. Il Foggia dovrebbe assolutamente provare ad arrivare ai play – off per giocarsi una chance, perché credo che, come la Salernitana, non meriti di stare in Lega Pro”.
Infine, si dice che il girone C sia un “girone di ferro”, in base a tale affermazione crede che tra Salernitana e Benevento chi non riesca ad agguantare la promozione diretta possa avere un vantaggio rispetto ai club degli altri gironi durante i play-off?
“No, perché nel nostro girone l’Ascoli, la Reggiana e il Teramo sono squadre forti, non conosco il girone A ma immagino che il Novara, se non dovesse raggiunge la promozione diretta, possa diventare una squadra pericolosissima. Poi quando scattano i play-off cambia tutto, non hai nessuna certezza e devi ricominciare da zero, sono sempre partite molto difficili”.
Mister in conclusione vuole salutare i tifosi granata?
“Un bacione a tutti i Salernitani e a tutti i tifosi granata dal Nanu, o da ‘Pepp’ com u chiaman a Fratte”.