C’è poco Foggia in questo ritorno allo Zaccheria contro la Paganese.
Gli uomini di mister Marchionni non confermano le buone cose fatte nel 1° tempo contro il Palermo, e sciupano l’occasione di mantenere per sé il 7° posto, ora in concomitanza proprio con i rosanero.
In superiorità per quasi tutta la partita, il Foggia non è stato in grado di creare azioni da gol degne di nota e subendo il gol sconfitta, senza mostrare un’adeguata reazione.
Andiamo dunque a vedere i Top & Flop di questo Foggia – Paganese.
TOP
Gli ultras foggiani: non è passato inosservato il mega striscione posizionato dai tifosi rossoneri lunga tutta la parte alta della Curva Sud. Un segnale, da parte loro, di quanto manchi stare lì a fare il tifo per la propria squadra. In particolare lo striscione è lo stesso che è stato mostrato nel derby di qualche anno fa giocato in Serie B contro il Bari e finito 1 – 1.
Ettore Mendicino: come per Valente mercoledì scorso, è un giocatore avversario l’MVP della partita. Nello specifico è Ettore Mendicino, che ha sfruttato due grandi errori del Foggia per portarsi a Pagani i 3 punti: l’errato disimpegno di Galeotaforie in difesa e il 1° palo mal coperto da Fumagalli sul tiro dell’attaccante.
FLOP
Marco Marchionni: non è stato dei migliori il suo ritorno in panchina dopo la squalifica scontata. Da decifrare la mossa Baldé, entrato per Kalombo nel 1° tempo per allargare le maglie avversarie, poi sostituito nel 2° tempo da D’Andrea. A 10’ dalla fine poi una doppia sostituzione, sulla scia della partita contro la Ternana, ha avuto un peso psicologico negativo, visto che 1 minuto dopo la Paganese ha segnato il gol partita.
Michele Rocca: quella di mettere Rocca mediano è stata una scelta azzardata ma obbligata, viste le assenze pesanti di Salvi e Morrone. Le qualità tecniche del numero 33 non si discutono: ottimo dribbling e tanta abilità nel portarsi via l’uomo per smarcare i compagni al tiro. Facendolo giocare più arretrato però, i rossoneri si sono privati di un’arma in più nel proprio arsenale per poter far male all’avversario.
Marco Gabriele Scopece