I Top & Flop di Foggia – Paganese

I Top & Flop di Foggia – Paganese

Oggi si è visto un buon Foggia. Forse non ancora quello che i tifosi si aspettano, ma che comunque è riuscito a portare a casa i 3 punti dopo un lungo digiuno.

E quale occasione migliore, se non quella delle 1000 panchine da professionista di Zeman e del compleanno del presidente Canonico?

A parte gli scherzi, oggi il boemo ha presentato una formazione molto simile a quella che è uscita fuori dalla Coppa Italia di C, contro la Fidelis Andria dell’ex Di Piazza.

Ci auguriamo che con il recupero a pieno di alcuni titolari, il Foggia possa finalmente spiccare il volo.

Adesso andiamo con I Top & Flop della serata.

Top

Alexis Ferrante: il suo gol, è stato il 1° vero tiro in porta della partita. Un sinistro partito all’improvviso quasi al limite dell’area di rigore, che coglie impreparato il portiere avversario sul suo palo, nonostante la folta linea difensiva ad ostruire la visuale all’argentino. 6° gol in campionato, anche se ci vorrà per raggiungere Luca Moro in vetta alla classifica marcatori.

Alessio Curcio: questa doppietta è un’iniezione di fiducia per lui. Oltre al suo contributo in zona assist, al numero 10 mancava troppo il gol. Complice anche il rigore sbagliato contro l’Andria. Questa sera invece il penalty gli ha detto bene, anche se Baiocco stava per beffarlo. Poi il tris che ha chiuso la contesa si è aggiunto ad una serata intensa di festeggiamenti, tra le 1000 da professionista di Zeman e il compleanno del presidente Canonico.

 

Flop

Paolo Baiocco: non è stata una bella serata la sua, in porta. Tanta sfortuna sul rigore battuto da Curcio, quasi neutralizzato. Tutto questo dopo essersi fatto sorprendere sul suo palo dalla conclusione di Ferrante. Poi il gol a porta vuota del numero 10, che approfitta della sua corta respinta dopo la conclusione ravvicinata di Tuzzo.

Marco Firenze: orfano di Castaldo e Piovaccari, Grassadonia si è affidato all’esperienza di Firenze in campo. Sfortunatamente l’ex Venezia e Salernitana non ha dato quel brio in più nella manovra offensiva vista l’assenza dei 2 giganti lì davanti.

 

Marco Gabriele Scopece