Terza sconfitta consecutiva per il Foggia, che non riesce ad impensierire più di tanto una Ternana ormai lanciata a vele spiegate verso la promozione diretta in Serie B.
Una gara, per certi versi, sulla falsa di quella vista qualche giorno fa ad Avellino.
La formazione messa in campo da mister Marchionni sembra non aver dato le risposte che quest’ultimo si aspettava dopo la trasferta in Irpinia, testimoniata dagli 0 tiri in porta nell’arco di tutti e novanta i minuti.
Di certo non una buona notizia anche in vista della prossima trasferta che si giocherà al San Nicola, contro il Bari.
Andiamo quindi ad analizzare i Top & Flop della partita dello Zaccheria.
TOP
Ermanno Fumagalli: la sua mancanza in terra irpina si è fatta sentire e non poco, viste le difficoltà incontrate da Davide Di Stasio, alla prima da titolare mercoledì scorso dopo un lungo infortunio.
Nonostante un parziale comunque negativo (0 – 2), in più occasioni i suoi interventi hanno evitato alla squadra un passivo più pesante. Il più importante sicuramente l’intervento nell’area piccola sul colpo di testa di Alexis Ferrante, che colpiva a botta sicura l’invito su punizione di Cesar Falletti.
Cristiano Lucarelli: nonostante la maggiore esperienza maturata in panchina rispetto a Marchionni, Lucarelli è tra i tecnici rivelazione di questo campionato. Aiutato da una rosa con tante qualità, grazie alla sua guida tecnica la Ternana riesce ad esprimere il miglior calcio della Lega Pro. Un gioco che le ha permesso non solo di primeggiare nel suo girone, ma diventare anche la squadra più imbattuta d’Europa, con ancora 0 sconfitte all’attivo.
FLOP
Michele Rocca: prestazione sotto tono la sua al ritorno da titolare, dopo l’infortunio, nel centrocampo di mister Marchionni. Le maglie strette della retroguardia umbra impediscono al suo estro di esprimersi al meglio, smorzando l’opportunità di creare superiorità numerica nella trequarti avversaria.
Alessio Curcio: dura 45 minuti la partita del numero 10 rossonero, sostituito ad inizio ripresa con Simone Dell’Agnello. Più in ombra rispetto al suo compagno di reparto Filippo D’Andrea, che ha dimostrato invece maggior cattiveria nell’attaccare la profondità. Sembra infatti diventata la copia sbiadita del Curcio che i tifosi hanno ammirato nel girone d’andata, conclusosi con 9 reti messe a segno.
Marco Gabriele Scopece