ESCLUSIVA FCM | Il gol all’esordio, la 9 di Nocera ed il mito Benzema. Simone Dell’Agnello si racconta
È il 9 che probabilmente il Foggia non ha avuto lo scorso anno. È il 9 che probabilmente il Foggia ha bisogno più che mai in questa stagione. Simone Dell’Agnello nasce a Livorno il 21 aprile 1992. Muove i primi passi nelle giovanili della squadra granata e poi arriva la chiamata dell’Inter.
Il suo nome è legato al Livorno ma con il Como di Corda e Felleca ha raggiunto soddisfazioni individuali e di gruppo. Doveva arrivare in Serie D per sfidare un certo Patierno a suon di gol, ma il 9 che studia Pazzini e Benzema ha solo rimandato un appuntamento divenuto realtà. L’attaccante rossonero alla nostra testata si racconta e fissa gli obiettivi stagionali volgendo uno sguardo al Foggia che fu ed uno a quello che sarà.
Recentemente, dopo il successo con il Como targato Felleca e Corda, ed una breve parentesi ad Arezzo, arriva l’esperienza in rossonero. Cosa si prova ad indossare la maglia numero 9 del Foggia?
Una grande responsabilità, considerando che è un numero indossato da fior di campioni che hanno davvero scritto la storia rossonera, tra i quali Nocera, di cui mi hanno subito parlato i collaboratori…oltre che Ciccio Baiano. Di certo la onorerò sempre, cercando di mantenere alta la media gol di chi mi ha preceduto negli anni.
Il matrimonio tra Dell’Agnello e il Foggia doveva concretizzarsi già lo scorso anno, poi qualcosa è andato storto. Cosa ha fatto saltare il trasferimento?
Ha prevalso la voglia di fare una categoria professionista, la D l’avevo fatta soltanto otto mesi a Como perché avevo rescisso il contratto col Livorno a metà ottobre, e l’unico mercato aperto per me, era appunto quello di Serie D. Sono sincero, la tentazione di venire a Foggia l’ho avuta fino all’ultimo momento, questa è una piazza alla quale dire di no è difficile, ed infatti eccomi qui.
Nato a Livorno il 12 aprile 1992, dopo aver svolto la trafila nel settore giovanile granata, nel 2006 l’Inter acquista il suo cartellino. Calcisticamente a chi t’ispiri? E perché?
Calcisticamente mi sono sempre piaciute le prime punte alla Gilardino o alla Pazzini per intenderci, anche se in questo calcio moderno uno degli attaccanti che mi piace di più è Benzema: lo reputo tra i più completi in assoluto.
Quest’anno qual è l’obiettivo di Simone Dell’Agnello?
Riscattarmi, sia a livello personale che professionale. In tanti non hanno creduto in me, a causa dei vari infortuni subiti…ecco perché ringrazio il Foggia, il presidente Felleca ed il direttore Corda per avermi dato questa grande chance: sta a me adesso dimostrare il mio valore alla gente di Foggia.
Al momento in città si respira un clima difficile. Come si fa a ricucire il rapporto con quella parte di tifoseria scettica?
Non conosco altri modi se non il lavoro. Farlo giornalmente con impegno e dedizione, sudando sempre la maglia ed uscendo dal campo dopo aver dato davvero tutto, solo così arriveranno i risultati che dovranno poi unirci per poter fare qualcosa di importante.
L’esordio allo Zaccheria è stato bagnato da un gol. Ma qual è la rete più bella che hai realizzato nella tua carriera?
Il gol più bello sicuramente questo con la maglia del Foggia. Aver segnato all’esordio, tra l’altro appena entrato in campo e soprattutto dopo il periodo difficile che avevo vissuto è stata sicuramente una grande liberazione.
A Foggia hai ritrovato anche qualche ex compagno di Como, uno su tutti Federico Gentile. Chi è Gentile per lo spogliatoio rossonero?
Federico e’ una figura molto importante per la squadra, fa un lavoro incredibile sia dentro che fuori dal campo. Ha una grande determinazione che lo spinge a dare tutto per raggiungere gli obbiettivi che si pone…sicuramente è un punto di riferimento per noi tutti.
Il nuovo numero 9 dei satanelli, calcisticamente parlando, cosa vuole lasciare a Foggia?
Voglio fare un campionato importante insieme ai miei compagni, che sto ancora imparando a conoscere, avendo svolto ancora pochi allenamenti con loro. Di certo darò tutto me stesso per meritarmi questa maglia gloriosa e spero di regalare tante gioie ai nostri tifosi.
Questo filotto di partite (Catanzaro, Avellino, Ternana, Bari) quanto è importante per una squadra che punta ad una salvezza come il Foggia? I risultati di queste gare potranno incidere a fine campionato?
Ogni partita è importante. Sicuramente questo è un campionato particolare perché senza pubblico purtroppo tutto si è un po’ più riequilibrato. In queste partite dobbiamo assolutamente fare più punti possibili e dimostrare che ce la possiamo giocare con tutti, in questo girone difficilissimo.
Domenica ci sarà il Catanzaro. Che partita sarà e come la immagini?
Il Catanzaro è una squadra forte e con grandi ambizioni; sicuramente non sarà una partita facile viste anche le assenze di Gavazzi e Salvi, ma noi faremo di tutto per fare risultato e riscattarci dalla sconfitta interna di mercoledì.
Daniel Miulli
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