Iemmello Re, Ricci pareggia. Foggia ingolfato e il Catanzaro sorride
Mezzo passo avanti rispetto alla trasferta di Pagani, mezzo passo falso all’esito del finale allo Zaccheria contro il Catanzaro. Uno pari. Il Foggia non riesce a piegare nemmeno i calabresi pur essendo passato in vantaggio ad inizio ripresa con un bel gol di Pietro Iemmello. Un tempo, il primo, avaro di emozioni e con più sbadigli che sussulti. Un tempo, il secondo, infiammatosi solo nel finale con i rossoneri più volte pericolosi dalle parti di Scuffia dopo che i catanzaresi erano già pervenuti al pareggio grazie a un’inzuccata di Ricci su calcio d’angolo con difesa dauna schierata a “presepe” (gol fotocopia di quello preso contro la Lucchese in Coppa, ndr). Masticano amaro i tifosi, accorsi un buon numero allo stadio che finalmente, grazie alla riapertura della gradinata, ha offerto un bel colpo d’occhio. Mastica amaro mister De Zerbi che più che una “Ferrari” vede sfilare in campo una “utilitaria” ancora da rodare. Mastica amaro Quinto, uscito anzitempo per infortunio e speriamo non sia nulla di grave. Sorride mister D’Urso con la sua squadra che, se non ci fosse stato Sant’Antonio Narciso tra i pali, avrebbe addirittura rischiato di fare il colpaccio in trasferta.
Prima frazione con poco o nulla da annotare. Catanzaro arroccato in difesa e Foggia affannato nel cercare di sfondare proponendo, peraltro, un gioco tutt’altro che frizzante. Sovente i dauni si pestano i piedi tra di loro e i calabresi sanno sempre come soffocare qualsivoglia velleità di gloria rossonera. Si registrano solo: una girata di Iemmello a pochi passi da Scuffia che respinge, un tentativo da fuori di Gerbo cui Scuffia si oppone e un colpo di testa di Gigliotti, nel recupero, su calcio d’angolo con la palla che danza nei pressi della linea di porta prima di spegnersi sul fondo.
La ripresa sembra iniziare sotto i migliori auspici. Dapprima Agostinone ci prova dalla distanza e Scuffia è costretto a rifugiarsi in angolo, poi Iemmello imprime il suo sigillo e torna ad essere “Re”. Tocco morbido a scavalcare Scuffia in uscita sul lato destro dell’area piccola e pallone che rotola dolcemente in fondo al sacco. Nessuna esultanza, Pietro è catanzarese e tifoso dei giallorossi ma a fine gara risulterà tra i migliori in campo visto che non disdegna nemmeno di fare il difensore rincorrendo letteralmente gli avversari per togliergli il pallone dai piedi. Il Foggia inizia ad amministrare il vantaggio, forse troppo presto, ma Sarno prova a raddoppiare con un tiro a giro dal lato destro dell’area di rigore; palla di poco a lato. Narciso sale in cattedra quando toglie letteralmente dal corpo di Agnello il pallone del pareggio che aveva dapprima danzato lungo tutta l’area piccola senza che nessun giallorosso riuscisse a infilarla alle spalle del guardiapali rossonero. Poi il gol di Ricci, l’unico a saltare in area e a sfruttare lo spiovente proveniente da calcio d’angolo. Foggiani statue in mezzo all’area, tifosi impietriti sugli spalti. E’ ancora Narciso a rendersi protagonista uscendo su Agodirin, simpatico ex di turno, involatosi tutto solo sull’out destro e ormai giunto al face to face con il numero uno dauno. Ci si mette anche la sfiga, e bisogna sottolinearlo, quando Sarno coglie il palo su cross di Gerbo e quando, immediatamente dopo, Viola manda di un soffio a lato il suo tentativo di testa. Nel recupero assalto rossonero. Iemmello e Viola ci provano in sequenza ma Scuffia respinge in entrambe le occasioni. Ed è Scuffia a rendersi miracoloso all’ultimo secondo deviando sulla traversa un preciso colpo di testa di Viola destinato a far rotolare il pallone alle sue spalle.
Poi il fischio finale. Delusione in campo e sugli spalti ma nessuna contestazione. Anzi, pieno sostegno a una squadra che, però, deve darsi una svegliata già a Benevento. Un passo falso e mezzo nelle prime due di campionato non sono certo un buon viatico per una squadra che è chiamata a vincere il torneo.
FOGGIA (4-3-3) – Narciso; Angelo, Coletti, Gigliotti, Agostinone; Gerbo, Quinto (Agnelli), Riverola (Loiacono); Sarno, Iemmello, Sainz-Maza (Viola). In panchina: Micale, Bencivenga, De Giosa, Di Chiara, D’Allocco, Lodesani, Bollino, Tarolli. Allenatore: Roberto De Zerbi
CATANZARO (3-5-2) – Scuffia; Priola, Orchi, Ricci; Bernardi (Agodirin), Selvatico (Taddei), Agnello, Foresta, Squillace; Razzitti, Mancuso (Maita). In panchina: Grandi, Sirigu, Caselli, Giampà, Calvarese, Ingretolli. Allenatore: Massimo D’Urso
RETI – Iemmello (Fg); Ricci (Cz)
NOTE – Aribitro Massimi di Termoli. Angoli 8-4 per il Foggia. Ammoniti: Agnelli (Fg); Selvatico, Bernardi e Agnello (Cz). Recupero 2 minuti nel primo tempo, 4 minuti nel secondo tempo