La Lega Pro deve cambiare le regole. Sarà sempre più importante avere società sane

Si parla da anni di rivoluzionare i campionato di calcio modificando l’assetto dei tornei professionistici con la serie A e con due girone di serie B e poi direttamente i campionati dilettantistici, questo per garantire una maggiore selezione, se così possiamo definirla, delle società che vi partecipino evitando situazioni sempre più diffuse di fallimenti, penalizzazioni e radiazioni di società sportive con i campionati ancora in fase di svolgimento.
I dati degli ultimi anni evidenziano penalizzazioni sempre più ricorrenti in tutti e tre i gironi per macati versamenti di stipendi e contributi. Quindi, non è solo il girone meridionale ad essere sul “lastrico”, ma se andiamo a guardare gli ultimi anni anche al Centro e al Nord le cose non sono andate proprio bene per le società. Già a partire dalla stagione 2018/9 la Pro Piacenza, Lucchese e Cuneo hanno evidenziato grossi problemi economici tra partite perse a tavolino e punti di penalizzazioni. Periodo in cui i foggiani vivevano problemi simili in serie B, con la iniziale penalizzazione di 15 punti poi ridotta a 6 per inadempienze amministrative.
Il problema è, molto probabilmente, nei paletti da mettere per le società di serie C, se si vuole continuare in questa direzione, per evitare che Presidenti di società lascino dalla mattina alla sera la squadra (vedi Taranto), oppure la mancanza di liquidità (vedi Turris) ed altri problemi che hanno portato a pesanti penalizzazioni. Le siciliane hanno, purtroppo, un record negativo degli ultimi anni con il Palermo dichiarato fallito nel 1019 ed il Trapani, oggi resuscitato, che nel 2020 riuscì ad iscriversi chissà come e poi venne radiato alla seconda giornata senza essere sceso mai in campo. Stessa sorte qualche anno prima per il Modena (2017) ed il Matera.
Insomma, per evitare che i campionati continuino ad essere falsati a danno delle società che, invece, sono in regola e dei tifosi che credono ancora nel gioco del calcio, sarebbe opportuno fissare delle regole più stringenti in fase di iscrizione o di creare una distinzione più importante tra campionati professionistici e quelli dilettantistici. Una decisione che non può essere più rimandata.