Dopo l’importantissima vittoria contro la Virtus Francavilla, per il Foggia di mister Zeman arriva l’ultima gara del girone di andata contro una storica avversaria dei Satanelli, l’Avellino di Piero Braglia.
Rosa costruita per il vertice della classifica quella irpina, che sta facendo invece fatica in questo primo scorcio di stagione, occupando il sesto posto in classifica a 31 punti (frutto di 7 vittorie, 10 pareggi ed 1 sconfitta), virtualmente a pari punti con i rossoneri al netto della penalizzazione dei 4 punti comminati alla società di Canonico.
Il Focus di FCM oggi si concentra su quello che potremmo definire come il “top player” della truppa del tecnico toscano dei Lupi, arrivato in estate come colpo di mercato dell’intera Lega Pro ma che sul campo non sta confermando le grandi aspettative che hanno accompagnato il suo arrivo in Irpinia: Antonio di Gaudio.
Nato a Palermo il 16 agosto 1989, Di Gaudio ha nella scuola calcio di Totò Schillaci la “culla” che lo vede crescere dal punto di vista calcistico, nella società del Ribolla. Viene subito notato dai talent scout del Palermo che lo acquista per il settore giovanile rosanero, dove vince il campionato Allievi Regionali nella stagione 2005/2006.
Inizia la sua carriera in Serie D in Emilia nel Virtus Castelfranco, dove in tre anni tra i dilettanti si dimostra tra i giovani più promettenti dell’intero panorama calcistico nazionale e viene notato da una realtà calcistica che sta venendo prepotentemente fuori dalle categorie minori e che rappresenterà la svolta nella carriera di Di Gaudio: il Carpi.
Acquistato all’inizio della stagione 2010-11 in Serie C2, Di Gaudio compirà in 7 stagioni la scalata con i biancorossi fino alla Serie A raggiunta nella stagione 2014-2015. In totale con il club biancorosso collezionerà 212 presenze segnando 26 gol e c’è una particolarità che lo lega al Foggia; nella prima stagione in Serie C, il 06 novembre 2010 Di Gaudio al Mapei Stadium di Reggio Emilia insacca alle spalle del portiere rossonero Ginestra.
Viene acquistato dal Parma neo promosso in Serie B nella stagione 2017-2018 e Di Gaudio contribuisce in maniera decisiva alla promozione in Serie A dei ducali con 36 presenze e 5 reti che gli valgono la conferma l’anno successivo nella massima serie. Di Gaudio disputa un ottimo girone d’andata con 12 presenze ma sente forte in richiamo di una grande piazza come quella di Verona, sponda Hellas, e scende nuovamente di categoria nel gennaio del 2019, quando conquista la tua terza promozione in Serie A con gli scaligeri segnando un gol nelle 19 presenze disputate. In Serie A Di Gaudio non rientra nei piani tecnici di mister Juric e scende nuovamente di categoria nel mercato invernale riuscendo nel quarto salto di categoria, il terzo consecutivo, con la maglia dello Spezia. Nuovamente viene messo fuori dai piani tecnici del tecnico, in questo caso Italiano in sella alla panchina dei liguri, e torna nuovamente a Verona sponda Chievo, dove colleziona un gol in 16 presenze nella scorsa Serie B ma rimane svincolato dopo il fallimento della società del presidente Campedelli.
Dopo 9 stagioni torna in Lega Pro accettando una grande piazza per la categoria come Avellino, ma viene in qualche modo condizionato dal rendimento non all’altezza di questo girone d’andata dei lupi anche se Di Gaudio ha realizzato comunque 2 reti in 13 presenze (contro Paganese e Turris).
Schierato prevalentemente come esterno d’attacco, con una particolare predilezione per la fascia sinistra, Di Gaudio è dotato di ottima tecnica e dribbling secco, che spesso gli consente di fornire assist “al bacio” per i compagni anche se pecca in quanto a freddezza in fase realizzativa.
Zeman dovrà sicuramente catechizzare i suoi esterni bassi per impedire a Di Gaudio di risultare decisivo nel match tra Foggia ed Avellino al Partenio che come da tradizione dovrebbe garantire gol e spettacolo.
Tullio Imperatrice