Il prossimo avversario: Juve Stabia, il pericolo dell’euforia contagiosa

Il Foggia dietro l’angolo ed un’euforia da (ri)mettere dietro la porta, per affrontare con decisione l’ennesima battaglia stagionale, tra le mura amiche del “Romeo Menti”. La Juve Stabia ricarica le pile della concentrazione dopo giorni nei quali l’entusiasmo contagioso ha davvero preso tutti, dai tifosi ai calciatori, fino ad arrivare alla società. Il tecnico Pippo Pancaro, surrogato nel suo lavoro di “pompiere” dal direttore generale Pasquale Lo Giudice, stenta a mantenere a freno la voglia di serie B che s’è propagata in città in maniera irrefrenabile.

Tuttavia, basta pensare a cos’era la Juve Stabia giusto un anno fa, per ritornare con i piedi per terra e riaccendere i fari dell’obiettività. Dodici mesi orsono, le Vespe di Castellammare perdevano la decima partita della serie su quindici di campionato (2-3 in casa col Trapani) e chiudevano virtualmente in anticipo il ciclo trionfale sotto la guida di Pierino Braglia, esonerato al culmine del match perso a domicilio contro i siciliani; di lì a breve sarebbe giunto in panchina Fulvio Pea, ma nulla sarebbe cambiato per i termali, condannati ad un’agonia lacerante, trascinatasi avanti per altre 27 partite del torneo cadetto. Di quella squadra sono rimasti tuttora in gialloblé due effettivi, capitan Fabio Caserta e l’attaccante Samuel Di Carmine, che bene sanno cosa ha dovuto patire la piazza di Castellammare nell’arco della trascorsa annata agonistica, una stagione maledetta e negativa in tutti i sensi. Proprio da loro, elementi di maggiore spicco dal punto di vista qualitativo e dell’esperienza, la Juve Stabia deve trarre spunto, consapevole che basta un niente per riprovare l’amaro sapore della delusione, triste compagna di viaggio per tutto il campionato precedente all’attuale. E, volendo essere anche obiettivi al presente, c’è da dire che i gialloblé hanno una concorrenza spietata nella corsa alla promozione diretta ed indiretta (mediante i play-off) in serie B. Benevento, Salernitana e Lecce su tutte, ma non è detto che a lungo andare non possa inserirsi qualche altra outsider nella volata alla categoria superiore. Sognare è lecito, perché la Juve Stabia ha le capacità per resistere a certi livelli, ma bisogna farlo con la lucidità e l’umiltà di sempre, accompagnate da una “fame di vittoria” che è stata inaugurata nel corso dell’ultima estate e che deve ancora contraddistinguere La Camera e soci per essere realmente in grado di puntare molto in alto al termine dell’attuale torneo di Lega Pro unica, nel girone C.

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