QUI SALERNO – un connubio malcelato. Da Rossi a Zeman, da Casillo ad Aliberti
Con la salvezza ormai in tasca, la Salernitana si appresta ad affrontare il Foggia allo “Zaccheria” in una partita che non è mai come tutte le altre. Diversi sono stati i confronti tra le due compagini, sia in Serie B che in Serie C, e mai è corso buon sangue tra i granata e i satanelli, un po’ per via della rivalità dei rossoneri con il Bari, ma soprattutto per via di vicende legate non direttamente al campo.
Foggia e Salerno sono legate da un doppio filo. L’allenatore più amato della storia granata, Delio Rossi, esordisce in panchina proprio nella Primavera del Foggia di Zeman, dal quale il trainer romagnolo assorbe il credo calcistico che ha fatto la fortuna del Foggia in A e della Salernitana in B. Proprio nella stagione 1997 – 98 la Salernitana di Rossi condanna i pugliesi alla retrocessione, nonostante fosse già matematicamente promossa in A. L’anno successivo ci fu una poderosa migrazione di elementi dal Foggia alla neopromossa Salernitana: Vukoja, Chianese e Di Michele su tutti. Si va, poi, al campionato 2006 – 07, il secondo dell’era Lombardi. A Salerno, sotto il diluvio, si gioca uno scialbo Salernitana – Foggia (0-0), condito da un parapiglia finale con protagonisti tanti ex: l’allenatore Cuoghi, Ignoffo e Ingrosso, passati in rossonero in estate e bollati come “traditori”.
Ma il crocevia Foggia – Salerno è lo scenario anche di un “derby” politico – amministrativo che ha coinvolto, per più di dieci anni, l’ex patron prima del Foggia e poi della Salernitana Pasquale Casillo e l’ex presidente granata Aniello Aliberti. I due hanno sempre battagliato nei tribunali per l’attribuzione di alcune quote della Salernitana. Tuttavia, il rapporto con Foggia è stato sempre molto inteso. Al di là del mercato dei calciatori, anche lo stesso Zeman, fedelissimo di Casillo, è passato ad allenare la Salernitana (2001-2003) per poi approdare all’Avellino (2003-2004) il quale era diventato proprietà, nel frattempo, proprio dell’ex “re del grano”. Tutto ciò non ha fatto che alimentare il sospetto e la voce che Aliberti negli anni non fosse stato nulla più di un prestanome di Casillo, definito come un vero e proprio burattinaio del calcio dell’epoca.
Foggia e Salernitana si affronteranno sul campo, ma la battaglia sugli spalti sarà, come sempre, ricca di rivalità calcistica tra le due tifoserie.
Fonte: www.tuttosalernitana.com