L’uomo che ci mette la faccia…

L’uomo che ci mette la faccia…

Roberto De Zerbi è un libro aperto. Parla a ruota libera, senza sottrarsi a nessuna domanda. Il dribbling che era una delle sue specialità da calciatore, non gli appartiene quando si tratta di comunicare. Il tecnico rossonero è stato ospite de’ “Il Pallone in Poltrona”, la trasmissione sportiva di Telefoggia: non è un caso che abbia scelto di intervenire in studio dopo una sconfitta. “Mi piace il confronto e accetto le critiche: aiutano a crescere e a migliorarsi”, ha immediatamente chiarito. Sulla sconfitta di sabato sera, è netto. “In 36 anni della mia vita gare così non ne ricordo. Tuttavia non mi attacco agli episodi sfortunati, al fato e via discorrendo. Se abbiamo perso è perché comunque qualcosa non ha funzionato. Mi fa specie poi pensare che abbiamo costruito tante occasioni da gol proprio nelle uniche due gare non vinte allo Zaccheria, ovvero sabato col Monopoli e in precedenza col Catanzaro”.

Niente fari spenti, niente giochi a nascondino. De Zerbi ammette quelli che sono obiettivi e ambizioni. “Dobbiamo vincere, inutile girarci attorno. Siamo partiti col chiaro intento di giocarci la promozione e vogliamo centrare quello che è l’obiettivo fissato ad inizio campionato. Siamo ancora a novembre, i giochi sono ancora tutti da fare. Noi ci crediamo e sappiamo di avere le carte in regola per raggiungere la serie B”. Non ha alcun tentennamento nemmeno nel rispondere ad un sms di un tifoso da casa: cosa farebbe De Zerbi nell’eventualità il Foggia non dovesse centrare la promozione nella cadetteria? “E’ una cosa che sinceramente non voglio nemmeno lontanamente immaginare, perché lavoriamo per far sì che ciò non accada…Ma se proprio devo rispondere, dico che resterei qui a Foggia in ogni caso. Sono riconoscente a questa società ed a questa città e non lascerei certamente l’opera incompiuta”.

Sabato sera si va a Catania. Per De Zerbi non sarà una gara come tutte le altre. “Lì ho conquistato una storica promozione da calciatore: misi a segno sette gol che contribuirono a riportare in A il Catania a distanza di 24 anni. Ho un grande ricordo di quella esperienza, sicuramente rimettere piedi al “Massimino” mi procurerà emozione. Ciò però non toglie che andiamo per vincere e in quest’ottica dico che questa partita capita a fagiolo”.

Già. Perché De Zerbi teme più le cosiddette piccole che le sfide alle grandi o alle blasonate del campionato. “Nelle settimane che precedono gare sulla carta difficili sono molto più sereno: non a caso alla vigilia dell’esordio in campionato contro la Paganese dissi di avere una Ferrari e lo feci per responsabilizzare la mia squadra, per renderla ancora più consapevole della propria forza, non certo per presunzione, un termine che sinceramente ripudio. Proprio per questo oggi mi sento sereno e fiducioso nel pronto riscatto”.

Fonte: www.palloneinpoltrona.altervista.org