Il gioco del calcio vive soprattutto di passione in campo e di impegno che spesso, quando si é particolarmente legati alla maglia che si indossa, porta ad uno sforzo che porta indubbi vantaggi alla squadra nella quale si gioca.
Questo é il caso di Marcello Quinto, un passionale legato al Foggia da sempre e che, a partire dalla rinascita rossonera dai Dilettanti, ha saputo dare in campo quel valore aggiunto e quella voglia di vincere che é stata determinante, insieme ad altri fattori, nell’offrire prestazioni importanti e fruttuose.
Quello che é successo sabato a Cosenza al calciatore foggiano, pur valutandolo come un episodio brutto e non da ripetere, é dipeso dall’attaccamento alla maglia e dalla voglia di difendere a denti stretti un risultato vantaggioso ed é scaturito da un episodio dubbio in campo.
Spesso ci si lamenta perché i calciatori giocano con il minimo impegno e senza quella determinazione che va oltre le capacitá tecniche ed invece chi ci mette l’anima in campo puó alla fine purtroppo cascare in una provocazione pagando di persona e mettendo in difficoltá la propria squadra.
Una reazione non é mai giustificabile, cosí come non lo fu quella di Zidane in una finale mondiale, ma in campo non si scende solo seguendo la lezioncina dei tecnici sui moduli, sulle marcature e sulla disposizione in campo, ma se si vuol vincere, bisogna dare quel quacosa in piú che solo chi gioca per passione e con orgoglio sa dare.
Non vogliamo gente che giochi con le braccia conserte, ma ci accontentiamo di coloro che, non essendo di ferro, vadano incontro anche a sanzioni disciplinari pesanti ma dopo aver messo il proprio 101% a disposizione della squadra.
…..e quindi, opinione strettamente personale, vorrei sempre che la mia squadra possa scendere in campo con 11 Marcello Quinto!
Alberto Mangano
Categoria:
News Calcio Foggia 1920