Marco Marchionni a FCM: “Che peccato non aver visto i tifosi allo stadio, ma…grazie Foggia!”

Marco Marchionni a FCM: “Che peccato non aver visto i tifosi allo stadio, ma…grazie Foggia!”

È arrivato in punta di piedi, quando il gioco si faceva sempre più duro. Solo un duro dall’animo nobile come Marco Marchionni poteva sposare la causa Foggia nel campionato 2020/2021, facendo dimenticare subito coloro che fecero per viltade il gran rifiuto.

Nato a Monterotondo il 22 luglio 1980, dopo aver costruito una carriera da centrocampista di tutto rispetto condita di Champions League, Coppe e tanta Serie A, Marco Marchionni nel campionato terminato da qualche mese ha collezionato una media di 1,42 punti per partita, trascinando a sorpresa i satanelli ai play-off. Nessuno ci scommetteva, ma il tecnico romano ha sovvertito le aspettative, rivelandosi una piacevolissima sorpresa per il popolo pallonaro.

Al termine del contratto che lo legava al club pugliese, scaduto ieri, ai microfoni di foggiacalciomania.com Marco Marchionni ha ripercorso l’avventura foggiana toccando diversi punti.

Grazie Mister per aver accettato quest’intervista. La Foggia sportiva aspetta di sapere le emozioni e il pensiero di Marco Marchionni al termine della sua avventura in rossonero. Lei è arrivato a Foggia in un momento delicato. Due allenatori hanno mollato la barca prima di salpare. Se l’aspettava un campionato così? Dritto ai play-off?

È stato un campionato non facile, siamo partiti tardi rispetto alle altre, con una squadra da assemblare. Io poi sono arrivato in corsa ma con l’entusiasmo che avevo, non ho avuto problemi a calarmi subito nella realtà. Abbiamo disputato un gran campionato contro ogni pronostico, considerando che ci davano già per retrocessi. Abbiamo fatto giocare tanti ragazzi, quasi tutti alla prima esperienza in un campionato professionistico e raccogliendo vittorie importanti se penso al derby, al Palermo, col Catania ai playoff, mettendo in difficoltà club che avevano speso molto più di noi. È stata una soddisfazione per me, per i ragazzi tutti e per la società.

Al termine della stagione, tutto portava alla volontà della dirigenza rossonera nel trattenerla al Foggia. Poi, l’arrivo di Zeman. Cos’è successo nelle ultime due settimane? Cosa le ha detto il nuovo Presidente?

Sinceramente non so cosa sia successo, ma non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte della società, da parte di nessuno.

Nonostante il campionato complesso per via del Covid-19 e delle vicende societarie ben note, lei ha superato le aspettative scrivendo una bellissima pagina della storia rossonera. All’evento celebrativo del centenario non l’abbiamo vista in campo. È stata una sua scelta?

All’evento sono stato invitato ma ero impegnato col corso a Coverciano e non ho potuto essere presente, mi è dispiaciuto perché è stato bello ed importante. Magari al prossimo ci sarò!

Lei e Ninni Corda, un binomio che funziona. Continuerete a lavorare insieme anche lontano dalla terra rossonera?

Col direttore i rapporti sono più che buoni, abbiamo condiviso un percorso difficile ed importante insieme. Sinceramente non so cosa farà Corda, essendo lui legato ancora al Foggia.

Marco Marchionni prima di accomodarsi sulla panchina del Foggia VS Marco Marchionni dopo. Cos’è cambiato in lei dal punto di vista umano e professionale?

Foggia è una piazza che ti forma, ti fa crescere professionalmente, ti spiega in un certo senso cosa significa essere un allenatore. Qui si vive di calcio 7 giorni su 7, non ci sono pause, si vive in simbiosi con la squadra di calcio, con tante pressioni com’è giusto che sia per una società storica come quella rossonera. Sicuramente ne esce un Marchionni con più esperienza e visione, meno “calciatore” e molto più allenatore.

In conclusione, qual è il ricordo di Foggia che porterà per sempre nel cuore? E cosa si sente di dire ai tifosi foggiani? Cogliamo l’occasione per augurarle le migliori fortune e le ricordiamo che noi foggiani, non dimentichiamo i nostri eroi, soprattutto coloro che fanno le nozze con i fichi secchi.

Ho avuto la fortuna di aver trovato un’altra squadra, quella cosiddetta “invisibile”, fatta da professionisti che lavorano H24 per il club ma dietro le quinte, lontano dai riflettori e che sono importanti per chi va in campo, lo dico per esperienza personale. Persone vere, amici che mi hanno accolto e fatto sentire come a casa ed alle quali resterò sempre legato. Ai tifosi dirò sempre grazie per il loro supporto, anche se resta in me il rammarico di non averli potuti vivere e vedere dal vivo in uno stadio. Grazie Foggia!

Daniel Miulli