Lo avevamo scritto ieri, la prestazione non era importante quello che contava era vincere.
La Difesa a tre, la difesa a quattro ma che importanza puo’ avere se alla fine non ottieni il risultato. Nel calcio vince sempre chi fa un gol piu’ dell’avversario e il Foggia lo fa fatto ieri contro la Turris vincendo per 2 a 1.
Mirko Cudini ha tirato fuori dal suo “cilindro delle idee” Giovanni Di Noia sulla linea dei due centrali Carillo e Salines, portando Antonacci e Vezzoni sugli esterni e chiedendo a un infaticabile Schenetti di fare da elastico tra difesa e attacco e il trequartista ( con il nuovo look biondo platino) ci e’ riuscito benissimo uscendo alla fine stremato ma felice per la sua prestazione.
Questa Turris, che si era trovata in vantaggio senza aver mai impensierito seriamente Nobile e oltretutto per un fallo nettissimo su Marino, nella transizione a centrocampo, non fischiato dal direttore di gara all’inizio dell’azione che l”ha ha portata al vantaggio, non ci e’ sembrata una squadra di alta classifica e vi spieghiamo il nostro punto di vista che chiaramente non e’ il “verbo” ma solo il frutto di una valutazione soggettiva.
Quando i giocatori Campani portavano la palla per costruire l’azione ci sono sembrati, si bravi ma troppo leziosi, giocavano molto di sponda e si incrociavano in profondita’ con le punte che pero’ hanno sempre trovato sulla loro strada i due nostri centrali Carillo e Salines a contrastarli, quindi lo sviluppo delle loro azioni verso i loro attaccanti, Maniero e Giannone, erano inefficaci al punto che la palla non la vedevano e non la prendevano quasi mai.
In difesa la squadra di Caneo ci e’ sembrata una squadra lenta, approssimativa e prevedibile, non a caso hanno preso 13 gol con quelli di ieri sera, soffrono il loro sbilanciamento poco equilibrato a centrocampo e quindi la difesa se viene attaccata va in grave difficolta’. ( esattamente come il gioco che fa Gasperini, maestro del tecnico della Turris)
Il giudizio sulla Turris, per lo spazio che gli abbiamo dedicato, finisce qui. Ora parliamo del Foggia.
La squadra rossonera ha disputato una gara attenta, pur con diverse assenze importanti ma chi ha giocato e’ stato attento e concentrato anche in una serata in cui Peralta e Tonin non sono stati determinati sotto porta ma sono comunque riusciti, con l’aiuto in interdizione di Marino e Martini a tenere sempre sotto pressione e impegnata la difesa degli uomini di Bruno Caneo.
Guardiamo la classifica?
La squadra del “mago” Mirko Cudini, si certo, perche’ bisogna considerare un mago un allenatore che affronta una partita come quella del Foggia contro la Turris imbottito di problemi scaturiti all’indomani della trasferta di Catania piu’ quelli che gia’ aveva in precedenza, pero’ alla fine e’ riuscito a vincere e ha fatto un ulteriore salto in avanti notevole in classifica portando il Foggia al 3° posto con 11 punti dopo 6 giornate, insieme al Latina e al Picerno.
Sono 5 le partite che i rossoneri sono imbattuti, e’ pur vero che ieri sera il Foggia ha preso il gol dopo 4 “clean sheet” ma ripetiamo la partita contro i “corallini” era una partita delicatissima per i molteplici motivi gia’ evidenziati e il Foggia ha saputo affrontarla con grandissimo spirito di sacrificio, spinto com’era prevedibile da un pubblico tornato finalmente allo Zaccheria dopo 110 giorni e che ha fatto sentire il suo costante incitamento dal 1° al 95° minuto.
Domenica prossima sara’ derby a Monopoli, intervallato mercoledi’ 4 ottobre dal 1° turno di coppa Italia di serie C in casa contro il Sorrento.
Se ” mago Cudini” ha in mente di fare alcuni esperimenti, prego, ne potra’ approfittare e trarne indicazioni proprio dalla partita di coppa, avra’ l’occasione per da dare minuti nelle gambe ad alcuni calciatori della rosa che hanno giocato meno come Rossi, Fiorini, Idrissou e perche’ no anche per Marco Frigerio che Foggia ha perdonato per i suoi mal di pancia estivi e lo aspetta con la voglia di rivederlo protagonista come nella scorsa stagione.
Bruno Arcano – www.arcanorossonero.it