Narciso: “Foggia merita la salvezza, avrei voluto chiudere lì. Futuro? Ancora in campo”
Quasi cento presenze con la maglia del Foggia tra il 2013 e il 2016, prima dei prestiti a Gubbio e Teramo. Poi il trasferimento alla Sicula Leonzio, dalla quale si è separato lo scorso gennaio. Attualmente Antonio Narciso, esperto portiere classe ’80, è svincolato e in vista della prossima stagione aspetta un’altra grande chance, come rivela in esclusiva ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com: “In questo momento mi sto allenando, la mia intenzione è di continuare a giocare, di lavorare sul campo. Ma non nascondo il fatto di pensare anche ad un nuovo ruolo nel mondo del calcio. Però oggi come oggi mi diverto ancora e spero di trovare un progetto importante”.
Parliamo di calcio giocato. Il Foggia proprio non riesce a tirarsi fuori dai bassifondi della classifica: si aspettava un’annata del genere?
“Sicuramente il campionato di B è particolare, dove puoi fare una squadra forte per vincere e magari ritrovarti nelle parti basse della classifica come ad esempio il Crotone. Il Foggia non credo si aspettasse di trovarsi oggi in questa posizione. La penalizzazione ha sicuramente contribuito, è stata un’annata difficile. Sono ancora a contatto con Agnelli e altri calciatori, il gruppo ha voglia di salvarsi e io gli auguro di raggiungere l’obiettivo”
Che piazza è Foggia per un calciatore?
“Dal punto di vista di motivazioni e stimoli è il massimo. Quando le cose vanno bene è tutto bello, quando vanno male bisogna avere gli attributi per venirne fuori. Ho vissuto tre anni lì e lo so. Ma c’è una grande tifoseria, che anche quest’anno sta facendo la propria parte”.
Stupisce, invece, il Lecce, secondo in classifica.
“Stupisce fino ad un certo punto. All’inizio dell’anno non partiva tra le favorite, ma hanno costruito una grande squadra, forte in ogni reparto, ed è gestita da un grande allenatore che sta facendo cose importanti”.
Lei fino a qualche mese fa ha giocato nel girone C di Serie C, ha affrontato Virtus Francavilla e Monopoli. Due piazze che sono diventate una realtà del professionismo…
“Il Monopoli ha una società seria ed è una squadra che ha sempre avuto la possibilità di dire la sua grazie ad un lavoro importante con giovani e veterani, questa filosofia sta pagando. Ma anche il Francavilla è un grande club, ha voglia di far bene e si è imposta alla grande in questa categoria. Questo vuol dire che quando le cose vengono fatte per bene, a partire dai dirigenti, è tutto più facile. Sono due realtà importanti”.
In Puglia ha indossato le maglie di Martina Franca, Foggia e Bari. Qual è il ricordo che porta nel cuore?
“A Bari ho vinto scudetto e Coppa Italia con il settore giovanile, ho esordito in Serie A. Col Foggia ho vissuto tre anni bellissimi ed è la piazza dove avrei voluto chiudere la mia carriera, se non fosse stato per una situazione particolare dove mi son trovato fuori dal progetto non per colpe mie. A Martina Franca altri due anni importanti”.
Non è il momento di appendere le scarpe al chiodo. Ma ha già pensato a quale carriera intraprendere dopo quella da calciatore?
“Dopo venti anni di professionismo, mi viene difficile vedermi lontano dai campi. Mi piacerebbe allenare. In questi anni ho vissuto sul mio corpo il ruolo di portiere moderno, oltre a quello che sta sulla linea. Un domani sicuramente potrei trasmettere il nuovo ruolo ai giovani portieri”.