Se non riesci a volare corri: a Cittadella per tornare a vincere

Se non riesci a volare corri: a Cittadella per tornare a vincere

Dopo che Guarna Sabato ha passato a Nenè la palla che ha calato il sipario su un derby atteso per 21 lunghissimi anni a tanti, me compreso, è passata la voglia di continuare a seguire non solo quella partita, ma anche quello che restava di questo campionato di serie B del Foggia. La voglia, per la verità, non ce l’ha fatta tornare nemmeno Stroppa in una conferenza stampa del dopo partita che il tecnico di Mulazzano ha affrontato attaccando, consapevole che avrebbe dovuto difendersi difendendo il suo portiere: praticamente l’indifendibile.

Tralascio di commentare le soliti e inutili conseguenti polemiche, arriverei buon ultimo, ma a qualche giorno di distanza ci sentiamo traditi non tanto da Stroppa o dal nostro n. 1, ma da tutta una squadra che non ha saputo interpretare o giocare con la giusta determinazione quella che per tutti era “La Partita”, un vero e proprio campionato nel campionato, e se il secondo lo stiamo portando a termine andando ben oltre le più rosee aspettative (pensiamo a dove eravamo a dicembre), nel primo, il mini torneo coi cuginastri baresi, usciamo sconfitti su tutta la linea. Stroppa, un po’ come a Parma, consapevole dell’importanza della posta in gioco, contro i galletti biancorossi aveva messo in campo la  migliore formazione possibile chiedendo ai suoi una prestazione tutta cuore e carattere e vedendosi ancora una volta tradito da ragazzi che quest’anno troppo spesso nei momenti topici della stagione, laddove bisognava cambiare marcia, hanno avuto inspiegabili cali di tensione (vedi per esempio i tre regali fatti all’Empoli il lunedì di Pasquetta). La cornice di pubblico dello Zaccheria avrebbe meritato ben altra prestazione, ma forse anche più comprensione da parte del nostro condottiero in merito ai fischi piovuti addosso a Guarna dopo il “fattaccio” del pareggio. Quella protesta sarà stata crudele, impietosa, probabilmente controproducente, ma sicuramente umanamente comprensibile. Al contrario ci siamo presi l’ennesimo rimbrotto a dimostrazione che “Giuanin”, nonostante gli anni passati in Capitanata, continua a fare fatica a compenetrarsi fino in fondo negli umori e nei sentimenti del popolo rossonero che, dopo il “tradimento” sul campo contro la rivale di sempre, avrebbe meritato forse una carezza consolatoria. Pazienza, sarà per un’altra volta.

Dopo l’ennesima battaglia persa, l’ennesima delusione, Martin Luter King era solito incoraggiare così la sua gente: “If you can’t fly then run, if you can’t run then walk, if you can’t walk then crawl, but whatever you do you have to keep moving forward!” [Se non puoi volare allora corri, se non puoi correre allora cammina, se non puoi camminare allora striscia, ma qualsiasi cosa fai, devi continuare ad andare avanti!]. Come dargli torto? Comunque sia è andata, il derby ce lo siamo lasciato alle spalle, la delusione smaltita e la trasferta a Cittadella ci dovrà dire, questa volta definitivamente, se queste ultime partite saranno per noi una passerella di fine stagione od una lotta senza  quartiere con lo scopo di accaparrarsi l’ultimo posto utile per continuare a coltivare un sogno al quale forse solo Stroppa (e gliene va dato atto) ha creduto sin dall’inizio. In ogni caso, però, bisognerà andare avanti a tutti i costi, anche strisciando, perchè su tutti incombe la spada di damocle dei deferimenti e del tribunale federale. Se qualcuno dentro o fuori la squadra aveva pensato di rilassarsi, di tirare i remi in barca e mollare la presa sul rush finale, ha di certo fatto i conti senza l’oste. Mettere fieno in cascina è quanto mai auspicabile perchè, se dovessero davvero arrivare punti di penalizzazione, si passerebbe dal sogno all’incubo senza nemmeno accorgersene. Ecco quindi che, a prescindere dal fatto che dopo Cittadella rimarrà o meno vivo l’obiettivo dei Play Off ed il miraggio della serie A, dobbiamo fare punti nelle poche giornate che restano perchè non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo permettere che per qualsiasi motivo ci venga tolto il giocattolo che ci è costato anni di sofferenze. Ricordiamocelo bene tutti: al Foggia non ha mai regalato niente nessuno e quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato fino all’ultima goccia di sudore. Così, se un attimo dopo il pareggio nella sfida contro il Bari non avrei scommesso un euro sulla mia trasferta in Veneto, adesso ho già il biglietto ed il pullmino pronto per il Tombolato e mi sono tenuto libero il sabato pomeriggio.

E voi?

Francesco Bacchieri – www.ilfoggia.com