Il nostro campionato è ai nastri di partenza, ma non se n’è accorto nessuno

Il nostro campionato è ai nastri di partenza, ma non se n’è accorto nessuno

Poche ore dividono il Foggia dal debutto in campionato. Forse, però, non se n’è accorto nessuno…

Il caos continua a regnare sovrano, da queste parti. E se ancor prima di cominciare, due allenatori decidono di passare ai saluti, è evidente che qualcosa – o più di qualcosa – non va.

Prima Capuano, poi Maiuri. Entrambi hanno deciso di “scappare” a gambe levate per divergenze tecniche con la società. Totale disaccordo nelle scelte di mercato e forse pure di gestione. Felleca e soci, senza fare giochi di parole, hanno ammesso di non essere in grado, economicamente parlando, di assecondare i loro desideri e l’organico lo stanno completando in economia. Non è un mistero, tuttavia: che questa società non navighi nell’oro e non abbia a capo milionari è cosa nota, ammessa dagli stessi protagonisti. Che oggi scontano una scollatura evidente (anche ai non vedenti) con la piazza: hanno la stragrande maggioranza della tifoseria contro e sono stati nuovamente chiamati a “rapporto” dal sindaco Landella, che vorrebbe riceverli lunedì. Una scollatura esacerbata anche dal ritorno di fiamma di qualche imprenditore che ha manifestato (o è tornato a manifestare) interesse per il club rossonero, leggi Canonico. L’ex patron del Bisceglie si è detto pronto a “liquidare” gli attuali soci e disponibile a venire incontro alla “chiamata” di amici imprenditori foggiani, che in qualche modo lo affiancherebbero nell’eventuale avventura, magari inizialmente da sponsor e poi, chissà, da soci. I prossimi giorni ci diranno se la cosa sarà fattibile o meno.

Tuttavia una domanda sorge spontanea: Felleca e soci presero il Foggia rispondendo al bando del sindaco Landella a luglio del 2019, ereditando il titolo sportivo in seguito alla mancata iscrizione della società dei fratelli Sannella. All’epoca furono gli unici a dare garanzie e a versare il fondo perduto richiesto dalla Figc. In quei giorni i corridoi adiacenti all’ufficio protocollo del Comune erano affollati soltanto da giornalisti e tifosi ansiosi di sapere chi avrebbe dato il via alla rinascita. Già, dove erano all’epoca i “paperoni” nostrani? Resterà un mistero…

Carmine Troisi