Evanescente. A voler fare un complimento così si può descrivere la prestazione del Foggia Calcio. 90′ senza creare minimamente un problema alla porta di Maurantonio. Il buon Foggia delle ultime uscite è solo un ricordo e molto sbiadito. Il Taranto usa tutte le armi per vincere un “derby”: cattiveria agonistica, corsa e voglia di vincere. Proprio ciò che è sembrato mancare ai ragazzi di Stroppa, che in una sola partita sembrano dimenticare quanto di buono fatto fino ad ora. Due ceffoni del Taranto che, con le giuste contromisure, potrebbero dare una mano al Foggia. Invece, è la prova dell’attacco foggiano mai in grado di saltare l’uomo con i suoi esterni. Leziosa e superficiale quella del centrocampo e della retroguardia rossonera. Solo Deli, grazie alla sua intraprendenza, per certi versi si salva da un tracollo fragoroso e inaspettato. In campo la differenza di valori tra le due compagini non si è vista, anzi. Resta il rammarico di una prestazione, probabilmente la peggiore della stagione, arrivata in un momento in cui sbagliare può costare caro. Si è visto, inoltre, un insolito nervosismo figlio della sterilità di un gioco quasi assente e di una cattiveria ancor più sconosciuta .Il Foggia ha ancora tante carte da giocare ma questi tre punti lasciati allo “Iacovone” potrebbero pesare e non poco. Ora testa al prossimo, cruciale, impegno contro il Matera di Auteri.
Ecco le nostre pagelle:
GUARNA, voto 5,5: I due gol subiti sono quasi identici, in particolare sulla prima conclusione c’è il dubbio che potesse fare qualcosa di più. La sua partita è nervosa e l’episodio con il raccattapalle è l’emblema. Leggermente impreparato su una conclusione velleitaria (apparentemente) di De Giorni dalla quale si rifugia in angolo. NERVOSO
RUBIN, voto 5,5: La sua partita è contratta anche in virtù dei problemi fisici accusati in settimana. La vera questione è: “era opportuno il suo impiego dal 1′?”. Data la sua sostituzione al 45′ la domanda precedente sembra quasi retorica. PRUDENTE
MARTINELLI, voto 4,5: Spettatore non pagante. Nel primo tempo non rischia nulla per la remissività del Taranto, ma come gli jonici attaccano per vie centrali trovano l’insabilità del centrale ex Messina. Tanti palloni sbagliati in impostazione e una collaborazione “sonnecchiante” con il suo collega Coletti. STATICO
COLETTI, voto 4,5: Sarà pur vero che non è un centrale di ruolo, ma se da più di un anno gioca in questa posizione un motivo ci sarà. In entrambi i gol le responsabilità sue (e di Martinelli) sono da “matita blu”. Lento e macchinoso anche nei passaggi. ASSENTE
LOIACONO: voto 5,5: Non ha demeriti particolari. Si fa trascinare nel nervosismo dai compagni di reparto e in una velleitaria conclusione dal limite dopo gli sviluppi di un calcio piazzato. Solita partita di sostanza. SALVABILE
DELI, voto 6: Il migliore, o il meno peggio, del Foggia. Fa quello che dovrebbero fare anche Sarno e Chiricò puntando e saltando l’uomo però spesso anche lui si perde e non riesce a chiudere triangolazioni con Mazzeo. VOLENTEROSO
VACCA, voto 5: Nei primi 15′ si specchia troppo e prova a perdere palla con colpi di tacco e giocate fine a sè stesse tanto da essere bersaglio principale degli insulti della tribuna dello Iacovone. Prova a crescere nel corso della partita ma paga qualche leziosismo di troppo. NARCISISTA
AGAZZI, voto 5,5: Spesso si nasconde e sembra non voler prendere il pallone tra i piedi. Non è il solito Agazzi nonostante provi a farsi vede qualche volta in più con il passare dei minuti. ANONIMO
CHIRICO’, voto 4,5: Testardo. De Giorgi lo annulla e lui di tutta risposta reagisce beccandosi un cartellino giallo di frustrazione. Fa rimpiangere e non poco l’assenza di Sainz-Maza. Unica giocata degna di nota è un cross bloccato dall’estremo difensore tarantino. SUPERFLUO
MAZZEO, voto 5: Avrebbe dovuto fare la differenza in una partita come questa e invece cade nella gabbia jonica e non riesce a creare nè tanto meno a finalizzare data la carenza di palloni pervenuti in area rossoblù. Non è il Mazzeo degli scorsi incontri e quando lui non gira, il Foggia fa fatica. IMBRIGLIATO
SARNO, voto 4: Il peggiore in campo del Foggia. Forse anche più di Chiricò (e non è facile). Non c’è un’azione che sia una degna di nota del numero 10 foggiano. Sembra svogliato e stanco. Ha dalla sua l’alibi dell’infortunio e della precaria condizione ma la sua prestazione è ben al di sotto delle sue capacità. FANTASMA
GERBO, voto 5: Entra al posto di Rubin nella ripresa ma il suo contributo è pressochè nullo. Numerosi i cross fuori misura e le sovrapposizioni fuori tempo. Non è il solito Gerbo. INGOLFATO
DI PIAZZA, voto 5: Non gli arriva un pallone giocabile. Nemmeno uno. Però l’ex Vicenza sembra essere molto statico e ofuscato dalla difesa tarantina. Foggia gli chiede tanto e sicuramente avrà le occasioni per rifarsi. GIUSTIFICABILE
STROPPA, voto 5: Se la vittoria di Messina è stata anche frutto della sua capacità di scuotere la squadra negli spogliatoi, questa sconfitta porta un suo grande autografo. Rischia Rubin senza esito, manda in campo una formazione spenta e non in grado di mettere una squadra che non vinceva da oltre 2 mesi. Poteva essere un mese in discesa e, invece quasi paradossalmente, ora il cammino sembra molto più difficile rispetto a qualche settimana fa. RESPONSABILE