Pirazzini: “Torto grandissimo ai tifosi. Non c’è stato rispetto”
Storico capitano delle tre promozioni in Serie A negli anni ’70, 13 stagioni, 12 reti all’attivo e oltre 400 presenze con la casacca rossonera: stiamo parlando di Gianni Pirazzini. L’ex bandiera dei satanelli, intercettata dalla stampa al termine della conferenza stampa di presentazione dell’evento “La notte delle stelle rossonere” in programma a Vieste in questi giorni, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha toccato diverse tematiche, tra cui quella dell’ormai prossimo fallimento del Foggia Calcio ed un messaggio di ringraziamento alla sua tifoseria.
Di seguito le parole dell’ex difensore:
LA NASCITA DELL’EVENTO – “Il piacere è sempre grande, anche se ormai da 5 anni abbiamo iniziato grazie a mia moglie che in occasione dei miei settant’anni ha organizzato la festa invitando i miei ex compagni e da allora abbiamo iniziato questi raduni. Sinceramente sono raduni belli perché ti ritrovi e rivivi dei momenti felici e spensierati della gioventù. Quest’anno abbiamo scelto Vieste perché io ho ritenuto che fosse giusto che anche i tifosi viestani e foggiani rivedesso a distanza di anni i loro idoli per il quale avevano tifato ma anche perché 46 anni fa festeggiamo proprio qui con un’amichevole la promozione in Serie A con mister Toneatto. Tutto ciò reso possibile anche e soprattutto grazie alla disponibilità del sindaco, dell’assessore Carlino e di tutta l’amministrazione comunale di Vieste, del dottor Turi proprietario dell’Hotel Pizzonunno, Michele Prencipe proprietario del Lido Cristalda e Antonio Francesco Giarrusso proprietario del Lido La bussola. Sono stati loro a volerci qua, ci sono venuti incontro, ci hanno accontentato e hanno fatto capire che ancora a distanza di tanti anni loro amano questi giocatori qua e quindi oltre che un ringraziamento è anche un saluto che io e i miei compagni portiamo alla città di Vieste”.
IL LEGAME CON FOGGIA – “Sono 53 anni che vivo a Foggia e l’unica cosa che mi manca è il calcio, dato che da 4-5 anni sono fuori dal mondo che io ho vissuto per tanti anni. A stare fuori si soffre, poi quando arrivano questi momenti brutti come è accaduto quest’anno si soffre ancora di più. Indossare una maglia per 13 anni non credo sia da tutti, soprattutto al tempo d’oggi”.
CASO FOGGIA – “Io innanzitutto devo ringraziare tutti i tifosi rossoneri e mi dispiace soprattutto per loro perché hanno subito un torto grandissimo. Hanno portato alto il nome di Foggia in tutti gli stadi, sono stati delusi e non sono stati rispettati come dovevano essere rispettati. Io quello che mi auguro è che si faccia finalmente una società seria, non che i Sannella non lo siano stati, anzi sono stati anche fin troppo bravi, ma una società che abbia al loro fianco gente competente, gente che abbia fatto calcio e che sia in grado di dare consigli. Me lo auguro veramente perché io ci credo, bisogna gettare le basi per un settore giovanile che Foggia non ha: tant’è che gli ultimi veri giocatori sono usciti 5-6 anni fa quando io ero il responsabile e c’erano allenatori dal calibro di De Giovanni e Maiellaro, tutti allenatori che hanno fatto serie importanti e che insegnavano calcio in una certa maniera”.