Playout sì, ma senza Foggia. Ora una sola strada. Balata, che pasticcio
Disputare i playout era l’unica soluzione possibile, avevamo scritto una settimana fa. E infatti i playout si disputeranno, ma non coinvolgeranno il Foggia: è l’ennesimo ribaltone della giustizia sportiva, forse il punto su un finale di stagione reso ancora amaro dal fatto che i verdetti possano cambiare anche dopo il termine del campionato. Ieri la Corte Federale d’Appello ha ridotto la penalizzazione nei confronti del Palermo, a questo punto salvo: rossoneri nuovamente retrocessi in Serie C, a giocarsi la salvezza saranno Salernitana e Venezia.
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: la disputa dei playout, di per sé, dovrebbe inevitabilmente portare alle dimissioni di Balata. Niente di personale contro il presidente della Lega B, ottimo professionista in altri settori, però dall’estate 2018 in poi non ne ha azzeccata una, e di solito chi rompe paga. Vedremo se andrà così o se anche questo ennesimo disastro passerà in sordina. Sulle decisioni giudiziali, ovviamente, non ha responsabilità dirette: le sentenze sono fatte per essere riformate. Ma fomentare l’incertezza non è mai d’aiuto.
Quanto al Foggia, c’è ancora tempo per i ricorsi e i controricorsi. Però sul caso Palermo ci si aspettava che la giustizia federale fosse impietosa e quella del CONI più clemente: la riduzione della sanzione è invece arrivata già nel secondo grado davanti agli organi FIGC, difficile presagire che andando avanti i rosanero rischino qualcosa di più. Al Foggia, che tra colpe proprie ed errori altrui ha sperato e disperato, resta una sola strada: ricostruire, ripartire. Da dove? Non lo sappiamo, con la retrocessione qualche certezza potrebbe sgretolarsi. Ma, al netto degli strascichi giudiziari e delle polemiche che vi saranno nei prossimi giorni, sarà difficile tornare indietro a questo punto.