Post-partita, Canonico: “Io e Zeman non siamo separati in casa”. Ma il boemo riflette sul suo futuro
Nell’immediato post-partita di Foggia-Catania, in sala stampa non c’è mister Zeman ma il Presidente Nicola Canonico. Il numero uno del club rossonero analizza a tutto tondo il momento rossonero comprese le polemiche extra-calcistiche:
“Il Foggia viveva momenti legati alle scadenze federali con ansia e non credo che questo accade da quando sono arrivato – afferma l’imprenditore barese –. Ci può essere un periodo in cui io non chiamo Zeman e lui non chiama me. Significa che le cose vanno bene. Prima della partita con il Campobasso faremo una conferenza stampa insieme, oggi non c’è perché gli ho permesso di andar via prima per tornare a Roma, dove manca da un po’. Siamo stati entrambi corretti, abbiamo firmato il contratto e poi ci siamo detti che ne avremmo parlato a fine campionato. Valuteremo quello che abbiamo fatto e ci confronteremo. Non c’è un problema di separati in casa con il mister. Per il prossimo anno si parte dalle divise. Siamo avanti su questo e non possiamo raccontare tutto quello che facciamo. Il satanello? Ci stiamo lavorando e a chi dice che non ho acquistato il satanello per 28mila euro dico che una persona in estate mi ha chiesto di non prenderlo poiché voleva acquistarlo lui. Era il suo più grande desiderio. Gli errori bisogna analizzarli – ammette l’imprenditore edile –, sicuramente c’è molto da rifare a livello societario. Non ho la bacchetta magica, devo capire dove sono stati fatti. Sicuramente qualche errore il Foggia l’ha commesso. Il riscatto di Ferrante? Lo faremo a fine campionato, il 24 giugno. Abbiamo dovuto coprire una perdita iniziale e in più investire altri soldi. Le posso garantire – afferma il patron del centenario club pugliese – di aver investito un milione di euro. Nei primi giorni di aprile ci sarà un’assemblea dei soci per aumentare il capitale. Noi siamo abituati prima a coprire i debiti e ad avere società sane. Sto cercando di risanare il Foggia Calcio. Noi non siamo secondi a nessuno”.
Pio Belfiore