I “soldi sul bancone”, l’A.I.C. e Spadafora. Ecco il calcio che ci aspetta

I “soldi sul bancone”, l’A.I.C. e Spadafora. Ecco il calcio che ci aspetta

Partiamo da un dato oggettivo: Felleca, Pintus e Pelusi hanno messo i “soldi sul bancone” e il Foggia si avvia a grandi falcate a prendere parte al campionato di Serie C. Presto quell’antipatica ed enigmatica Y scelta dalla Lega Pro nella stesura dei calendari, avrà un nome. E questo nome corrisponderà al Foggia. A proposito di Lega: non sarebbe stato più utile indicare Foggia e Bisceglie magari con un asterisco, evitando la confusione generata a margine dei sorteggi dei calendari?

Intanto è incerta la data di partenza: l’A.I.C., il sindacato dei calciatori, è sul piede di guerra per le restrizioni imposte alle liste e minaccia serrate e scioperi che farebbero slittare l’avvio del campionato, programmato per il 27 settembre. Sarebbe tuttavia curioso sapere da Calcagno cosa intendeva quando ha affermato che le nuove norme toglierebbero lavoro ai calciatori “veri”. Chi sarebbero quelli finti? Non il massimo, insomma, per chi li rappresenta tutti. O almeno dovrebbe…

Tornando alle vicende della neo Srl di via Gioberti, c’è da dire che l’iscrizione ormai pronta non sembra comunque mettere fine alla querelle. I rapporti tra Felleca e Pintus restano tesi: si naviga a vista in una fase per il club delicatissima. Inutile girarci attorno: presto il Foggia potrebbe avere un nuovo “padrone” e la trattativa per il passaggio delle quote a Raffaello Follieri sembrerebbe essere in dirittura d’arrivo. Anche la stessa Pintus, infatti, si sarebbe convinta e attende solo che Follieri convochi tutti dal notaio per “salutare” Foggia, da dove manca ormai da mesi.

Un’altra buona nuova riguarda l’annuncio del ministro dello sport, Spadafora: presto gli stadi riapriranno al pubblico ma gli spettatori non potranno essere superiori alle mille unità. Contraddizioni e paradossi tutti italiani: caro Spadafora, come può mettere in correlazione il Meazza di Milano con impianti come quelli di Francavilla in Sinni, Bitonto o Vallo della Lucania, dove la presenza di mille spettatori coinciderebbe con il pienone? Non sarebbe stato opportuno affidarsi a percentuali relative alla capienza, impianto per impianto? Viva l’Italia…

Carmine Troisi