Minuto 74, la lavagna luminosa indica una sostituzione per il Foggia: sta per entrare in campo il giovane Lodesani, a fargli posto viene richiamato fuori dal campo Antonio Vacca.
In quel momento parte un applauso, tutti si alzano in piedi a dedicare al centrocampista rossonero una standing ovation che il pubblico dello Zaccheria, esigente ma competente, ha dedicato a tanti ma non a tutti e soprattutto mai gratuitamente e mai senza una reale motivazione.
Ebbene in quella dimostrazione di affetto, giunta nell’ultima partita casalinga della stagione regolare, dopo l’ennesima prova determinante del calciatore napoletano coronata anche da un bel gol, si racchiude quella che è la reale considerazione che la tifoseria e gli addetti ai lavori hanno attribuito al ragazzo.
Dotato di una tecnica individuale di spessore, capace a centrocampo di svolgere al top sia la fase di interdizione e di copertura, sia quella di costruzione e di rifinitura, ha trovato nel gioco armonico di De Zerbi la sua consacrazione definitiva che potrebbe portarlo ad essere considerato in categorie più importanti e da clubs più prestigiosi.
Di sicuro quello di Vacca è stato il vero valore aggiunto della campagna acquisti invernale, anche perchè il calciatore conosceva il gruppo e il metodo di gioco già da tempo, da quando in definitiva si allenava con mister De Zerbi.
La sua caparbietà, la sua tenacia, la sua leadership in campo possono diventare l’arma in più da mettere in campo nelle gare dei play off e potrebbero rappresentare il volano intorno al quale la squadra possa esprimere al meglio le proprie capacità.
Questo giocatore rappresenta un ulteriore successo del direttore sportivo Di Bari, quello che svolge il proprio lavoro in silenzio e nascosto, ma quello che può vantare, ormai da quattro anni un successo dietro l’altro.
Alberto Mangano – www.manganofoggia.it