Zeman(landia) e i ricordi della “sua” Foggia: “Abbiamo giocato un calcio diverso, lì c’è tanta passione. Mi auguro Stroppa ripeta ciò che abbiamo fatto”

Foggia-mania, dalla Serie B solo sfiorata nella passata stagione (e svanita per mano del Pisa) alla promozione centrata in questa stagione. Con Stroppa condottiero di una piazza che soprattutto Zdenek Zeman, nei 7 anni spesi in Puglia sulla panchina rossonera e a maggior ragione tra fine anni ’80 e primi anni ’90, l’ex allenatore della Roma ha saputo conquistare in pieno: “maestro” che da quelle parti nessuno ha dimenticato, e che nemmeno l’attuale guida del Pescara potrà mai scordare, come ammesso ai microfoni di Sky Sport. Memorie di una piazza colma di passione per la propria squadra e pronta, indipendentemente dalla categoria, a riempire sempre lo “Zaccheria”: “E’ un club che faceva la Serie C e aveva 20mila persone che ci venivano a vedere…ricordo di Foggia cose eccezionali: ho fatto 7 anni lì, si ricorda più la Serie A ma ricordo anche il mio ultimo Foggia in Serie C, dove sono emersi tanti ragazzi interessanti. C’è tanta passione, lo dimostrano anche oggi: ci hanno sempre aiutati a crescere, giocare e lottare, i giocatori li sentivano vicini”.

Inevitabile pensiero rivolto anche a Giovanni Stroppa, chiamato a raccogliere l’eredità di Roberto De Zerbi e capace di centrare subito l’obiettivo: “Sono contento che ce l’abbia fatta Stroppa, da guida del vecchio Foggia in Serie A: ricordo Signori e Baiano arrivati in nazionale, ai quali si è aggiunto poi Rambaudi, poi andato alla Lazio. Di solito si dà importanza a chi fa gol, ma c’erano anche Shalimov, Petrescu… Abbiamo giocato un calcio diverso rispetto alle altre squadre, forse è per questo hanno inventato la parola Zemanlandia: che senza i giocatori, però, non ci sarebbe stata… – conclude – E mi auguro che Stroppa rimanga a Foggia, riuscendo a fare ciò che abbiamo fatto noi e ciò che ha fatto lui da calciatore”.