Calcio femminile, si avvicina il giorno del professionismo
Provate ad aprire un giornale sportivo, meglio se di calcio, e cominciate a sfogliare i vari articoli, che cosa ci potreste trovare. Magari le ultime classifiche della Serie A, il goal del secolo, la risposta alla domanda qual è il futuro del PSG?, alcune indiscrezioni di calciomercato e così via.
Che cosa manca però? Quasi sicuramente all’appello mancherà, o verrà trattato in maniera più superficiale, il calcio femminile, ma purtroppo non è una novità. Anzi, diciamo che siamo a dei livelli di certezza.
Spesso e volentieri quando si parla di calcio, ma anche di altri sport, si va a pensare ad un mondo esclusivamente maschile andando quasi ad escludere totalmente la controparte femminile. Il mondo del pallone, ovviamente, non è esente da tale meccanismo, ma va ricordato che nell’arco di pochi giorni tutto questo “paradigma” è destinato a cambiare.
Dal primo luglio di quest’anno, infatti, il calcio femminile entrerà di merito nel circuito del professionismo anche nel nostro Paese. La notizia di tale evento era già stata data verso la fine di aprile, per la precisione il 26, in occasione di una conferenza stampa direttamente da Gabriele Gravina, ovvero, il Presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Davanti ai microfoni dei giornalisti è stato infatti lo stesso Gravina ha ricordare come “oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso. C’è stata qualche piccola resistenza della Lega A che riteneva di proporre un eventuale rinvio ma poi abbiamo raggiunto un accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti”.
Un passo in avanti che ha dato finalmente quel faro di speranza per le calciatrici italiane che, da anni, sono sempre impegnate per dare il meglio di loro stesse con tacchetti e parastinchi. Si spera dunque che, in questa maniera, si possano zittire i vari commenti sarcastici e le malelingue che non sanno vedere oltre il loro naso.
Tra le reazioni più entusiaste a questa notizia si potrebbe citare quella di Elisa Bartoli, ovvero la capitana della Roma, che ai microfoni dell’agenzia ANSA ha evidenziato come questa notizia sia stata il meglio che si poteva chiedere per far sì che il calcio femminile venisse riconosciuto fino a questi livelli.
Altri plausi sono poi venuti anche dal mondo della politica, oltre che da quello dello sport, come testimonia l’intervento di Patrizia Prestipino del Partito Democratico (oltre che facente parte della Commissione Cultura) la quale ha sottolineato come “da donna, e parlamentare del Partito Democratico che si occupa di sport da sempre, voglio esprimere a nome di tutto il mio Gruppo la soddisfazione per questa straordinaria iniziativa, e le congratulazioni più sincere al Presidente della FIGC Gabriele Gravina per essere stata la Federcalcio la prima federazione italiana ad avviare questo percorso. Ovviamente l’augurio, e l’impegno di tutti noi, è che questo sia solo il primo passo, un passo che possa significare l’allargamento dei diritti e delle tutele per tutte le atlete, e che spinga anche le altre federazioni sportive a percorrere con decisione la via del professionismo per le donne”.