Da Maradona a Messi, dopo 36 anni Argentina campione del mondo! Folle finale decisa ai rigori

Da Maradona a Messi, dopo 36 anni Argentina campione del mondo! Folle finale decisa ai rigori

Messico 1986-Qatar 2022, 36 anni di attesa per vedere l’Argentina campione del Mondo. Da Diego Armando Maradona a Lionel Messi, due giocatori più forti nelle rispettive ere. Ed entrambi trascinatori assoluti nelle rispettive competizioni. Il Pibe de Oro in Messico serviva a Burruchaga la rete del 3-2 alla Germania Ovest, che fece esplodere l’Azteca; la Pulga ha segnato due reti, più li rigore d’apertura nella cinica lotteria, dopo una gara rocambolesca, terminata sul 3-3 dopo 120′. La seleccion, prima squadra capace di salire sul tetto del mondo dopo aver vinto una Copa América. Si chiude con un lieto fine l’avventura in questo torneo di Messi, non prima di aver battuto altri due record e vinto la classifica marcatori. La Francia esce a testa alta, magra consolazione. Deschamps si era presentato con il sogno di fare come Vittorio Pozzo e vincere il secondo mondiale di fila. Almeno questo record resta a noi. La vittoria dell’Argentina è la vittoria del Sudamerica: finisce dopo 20 anni l’egemonia europea. E pensare che il torneo era iniziato con un clamoroso ko contro l’Arabia Saudita.

LE SCELTE DEI CT – Deschamps recupera Rabiot e Varane, assenti contro il Marocco. C’è anche Giroud, l’attaccante aveva messo in allarme Deschamps per problemi al ginocchio. Sono 5 i giocatori titolari anche 4 anni fa: si tratta di capitan Hugo Lloris in porta, Raphael Varane in difesa, Kylian Mbappé, Antoine Griezmann e Olivier Giroud in attacco. Curiosità: in Russia, nella sfida contro la Croazia, fu Lucas Hernandez a occupare la corsia sinistra mentre oggi nella stessa zona di camp c’è il fratello Théo. L’Argentina ritrova Angel Di Maria, che non giocava titolare dall’ultima partita della fase a gironi contro la Polonia. Ha così la possibilità di rifarsi, 8 anni dopo, quando un infortunio gli negò la gara contro la Germania. Allora c’era Messi, l’unico che c’è anche oggi. La presenza del Fideo è l’unica novità della seleccion, a cedergli il posto è Paredes.

DI MARIA SHOW, MESSI GOL- E proprio Angel Di Maria è il giocatore che scombina i piani dei transalpini. Si sistema sulla corsia sinistra, dialoga con i compagni di squadra e disegna grande calcio. Ed è grazie a lui che l’equilibrio è rotto, dopo 23′. Riceve palla da Julian Alvarez, entra in area superando in dribbling Dembélé e viene clamorosamente steso proprio dall’attaccante francese, nonostante la difesa fosse già spiazzata. Dal dischetto Messi è freddo, incrocia il sinistro e spiazza Lloris.

I RECORD DELLA PULGA – Il 10 diventa capocannoniere nell’esatto minuto in cui eguaglia Paolo Maldini come giocatore con più minutaggio della storia dei Mondiali. Un giro di lancette e lo supera. E giusto per aggiungere record su record, al calcio d’inizio aveva già staccato Lothar Matthaus per numero di presenze in un Mondiale: 26. Il vantaggio è tutto sommato meritato, l’Argentina ha più iniziativa, la squadra è disposta bene in campo, la difesa protegge bene il Dibu Martinez. Francia in difficoltà con Mbappé accerchiato e Giroud che non vede palloni. Si fa apprezzare Griezmann, praticamente ovunque ma a conti fatti non ci sono reali occasioni da rete.

RIPARTENZA CAPOLAVORO – I problemi dei transalpini sono accentuati col passare dei minuti, con la squadra che soffre il pressing argentino e da un pallone perso arriva il raddoppio della seleccion, con una ripartenza esemplare: Messi per Julian Alvarez, in profondità per Mac Allister. Il centrocampista vede l’inserimento di Di Maria e lo serve, il Fideo finalizza, è 2-0.

GIROUD-DEMBELE UMILIATI –Il primo vero segnale della Francia lo dà Didier Deschamps, che incredibilmente al 41′ decide di togliere dalla partita Giroud e Dembélé. L’ingresso di Thuram e Kolo Muani è già una mossa disperata per dare una scossa. Di certo i due, in particolar modo il centravanti, non avrebbero meritato un simile epilogo in un Mondiale.

L’IMPONDERABILE – Non c’è reazione da parte della Francia, almeno fino al 78′. Proprio Kolo Muani è steso in area da Otamendi e regala ai transalpini il rigore che riapre la partita. Lo batte Mbappé e lo trasforma. Due minuti dopo Coman vince un duello con Messi, serve Mbappe che triangola con Kolo Muani e in volée segna il clamoroso raddoppio. Cambia completamente l’inerzia, la Francia prende metri, l’Argentina è in totale apnea sperando solo nei supplementari. Il triplice fischio di Marciniak li salva.

L’IMPONDERABILE, PARTE II – La pausa rimette in piedi l’Argentina, la squadra riordina le idee, Scaloni prova forze fresche. Tra di esse Lautaro Martinez. Il Toro ha due palle gol clamorose, le spreca. Ne ha una terza, Lloris respinge anche di faccia, la palla a Messi, di destro, rete. Finita? Macché. Tiro di Mbappé, Montiel la stoppa di braccio ed è rigore. Dal dischetto Mbappé non sbaglia, 3-3 e tripletta. Si va ai rigori, sbagliano Coman e Tchouaméni. Il sangue solitamente caldo sudamericano si trasforma stavolta in glaciale, l’Argentina non sbaglia un rigore. Quello decisivo è di Montiel, che spiazza Lloris. L’albiceleste è campione del mondo, per la terza volta nella sua storia, nel modo più rocambolesco. Il dio del calcio alla fine è stato benevolo con Lionel Messi. Non poteva lasciare uno come lui senza il trofeo più prestigioso. È arrivato il lieto fine per il più forte dell’era contemporanea, è arrivato il lieto fine per un popolo che da troppi anni stava aspettando.

Categoria: Notizie calcio