La storia di Luca e Luigi: il figlio non vedente che ha nel padre un telecronista personale

La storia di Luca e Luigi: il figlio non vedente che ha nel padre un telecronista personale

Essere innamorati del calcio senza poterlo mai guardare. Sembrerebbe una cosa impossibile, ma tra i tanti miracoli del nostro amato gioco c’è anche questo. Spesso, forse sentendoci traditi e anche presi dalla nostalgia, tra noi diciamo che non è più quello di prima. Il famoso “calcio dei soldi“, che diventa la spiegazione per tutto quello che non ci piace. Ne cerchiamo il romanticismo, i suoi reali valori che non vediamo più. Ma invece, quella dimensione romantica esiste ancora e non ce ne accorgiamo. Per questo oggi vi raccontiamo una storia. I protagonisti sono Luigi e Luca, padre e figlio non vedente, da più di 20 anni sempre al fianco della squadra della loro città, la Vis Pesaro. La società biancorossa ha ringraziato i due tifosi per la loro passione tramite i social. Nonostante tutto, infatti, la loro è una delle tante famiglie che vive di calcio. Il segreto? Luca segue sempre le partite dallo stadio grazie a un telecronista speciale, che è tutto per lui. Proprio papà Luigi, infatti, gli racconta ogni gara che vanno a vedere. Un miracolo calcistico che avviene ogni domenica sugli spalti, che ha dato la possibilità fin da piccolo a Luca di vivere comunque il calcio, che resta ancora la sua grande passione.

La Vis Pesaro e l’Inter, la doppia fede della famiglia Bartolucci

Luigi e Luca sono persone semplici, come tante. Anche loro, come tantissimi italiani, aspettano la domenica per andare allo stadio. Ma questa semplicità diventa straordinaria poichè questa passione incondizionata avviene nonostante il grosso problema di Luca. Ha raccontato questa magnifica storia Luigi Bartolucci, ai microfoni de Lacasadic.com: “Luca fino a 7/8 mesi vedeva le luci e le ombre. È nato prematuro di un mese e mezzo. In quel mese mezzo nell’incubatrice l’ossigeno che gli permetteva di vivere gli ha danneggiato la vista e non se ne sono accorti, quindi è praticamente da sempre non vedente.” Non è stato però questo a fermarlo dall’avvicinarsi al gioco del calcio, che non ha mai potuto vedere coi suoi occhi, ma che gli scorreva nel sangue: “Si è avvicinato al calcio con me e con mio padre che purtroppo non c’è più. In famiglia siamo tutti interisti sfegatati. Ha iniziato a venire allo stadio con me da quando aveva 5 o 6 anni. Adesso ne ha 31.” Sì, non solo la Vis Pesaro. Il cuore della famiglia Bartolucci è anche nerazzurro e recentemente i due sono anche andati a San Siro insieme, in occasione di Inter-Fiorentina, godendosi una bella vittoria per 4-0: . “Siamo andati a vederla con l’Inter Club di Pesaro. A San Siro ci hanno messo proprio in prima fila con tanto di auricolare per fargli ascoltare la partita. Hanno risparmiato me per una volta (ride ndr). Per il resto gliel’ho sempre fatta io la telecronaca, dal primo all’ultimo minuto.” Infatti, è proprio quella di Luigi la voce che da sempre racconta a Luca le partite che insieme vanno a vedere. Un vero e proprio telecronista personale da più di 20 anni, che però ha recentemente visto spostarsi quella che è la sua “cabina di commento” al Benelli di Pesaro: “Fino a due anni fa siamo sempre stati in tribuna coperta, lui dall’anno scorso vuole andare nella Prato tra gli ultras, cerco di andare un po’ in alto, perché se no faccio fatica a fargli la telecronaca per la confusione. Comunque già l’anno scorso e anche quest’anno abbiamo fatto l’abbonamento nella Prato, lì conosco anche molte persone, dato che seguo la Vis da quando avevo 16 anni e ora ne ho 57. Ormai sono 40 anni.”

Luigi e il calcio: dirigente, tifoso e ora telecronista d’eccezione

Quando diciamo che a casa Bartolucci si vive di calcio non esageriamo. Luigi è sempre stato in questo mondo, anche coinvolto direttamente: “Anni fa sono stato dirigente della Vis, quando c’era Bruscoli qui da noi. Erano gli anni in cui andammo a Napoli in C1 davanti a 50mila spettatori. Perdemmo ma fu una grande gioia. Da lì poi Bruscoli è andato via, la Vis è fallita, io sono andato a fare il presidente in un’altra società per 8 o 9 anni. La Vis Pesaro quell’anno in C1 fece tantissimi abbonamenti.” Con un padre così non poteva che innamorarsi di questo gioco Luca, che da più di 20 anni condivide con lui tutte le partite della squadra tanto amata, a prescindere dalla categoria, anche se il sogno rimane sempre uno: “La Vis Pesaro l’abbiamo vista in tutte le categorie dalla Promozione fino alla C1. In Serie B non siamo mai stati purtroppo, ma rimane un sogno. Noi qua a Pesaro abbiamo il basket, ma a me non è mai piaciuto. Anzi, mi dispiace, perché nel basket il Pesaro è andato su e nel calcio siamo rimasti lì.” Della semplicità vi parlavamo, quella di persone a cui bastano poche cose per essere felici: “Nella mia vita ci sono lavoro, famiglia e calcio. Non a caso sono stato anche dirigente, poi per impegni di famiglia e lavoro ho deciso di dedicarmi solo alla vita da tifoso con Luca.”

lacasadic.com

Categoria: Notizie calcio