Bari, è l’ora di Romairone: “I giocatori saranno funzionali al progetto”
Scocca l’ora delle prime presentazioni in casa Bari. Oggi è il turno del direttore sportivo Giancarlo Romairone. In Puglia ha vissuto trascorsi da calciatore (è un classe 1970, ndr) con la maglia della Fidelis Andria, ma da diversi anni è un apprezzato dirigente. Per lui esperienze di Serie A con Carpi e Chievo, senza dimenticare lo Spezia in Serie B. Frequenti le partecipazioni ai playoff per andare in A.
Direttore Romairone, perché ha scelto Bari?
“Sono onorato ed orgoglioso di ritrovarmi qui oggi. Per me questa esperienza sarà un grande motivo di spinta quotidiana, per poi raccogliere sul campo i giusti risultati. Ho trovato una linea ben marcata sulla volontà di far tornare questa realtà dove realmente merita. Considero questa scelta molto importante e non di rimbalzo. Considerando anche la mia carriera da calciatore, ho visto tutte le categorie. Dai dilettanti sono riusciti ad arrivare un Serie A. Il seguito è grande, la piazza è prestigiosa. Serve ora un grande lavoro quotidiano, ma ho trovato persone pronte a tutto. Ho percepito grande forza da parte di tutti”.
Che Bari ritrova e da dove bisogna cominciare a lavorare?
“Il lavoro degli anni passati costituisce un’ottima base di partenza. Ora da qui bisogna decollare, bisogna creare una mentalità forte e di compattezza. E tale da entrare dritta in squadra, mister ed ambiente. Se certi messaggi arrivano in maniera chiara a tutti, l’obiettivo è raggiunto. Tutto è più facile quando ci si riesce a calare in una determinata realtà. Devo tenere conto anche del patrimonio della rosa”.
Ha avuto modo di vedersi con Vivarini? Che impressione le ha fatto?
“Appena mi è stato possibile, ho incontrato Vivarini, cercando di capire le sue idee. Senza preconcetti. Ho trovato una persona preparata e di valore, però ho anche pensato serva una svolta e, dopo diverse valutazioni complessive, credo bisogni andare in direzione diverse. Ora in tal senso stiamo attuando altri tipi di passaggi. La responsabilità che mi viene data è importante, mi piace potermela assumere”.
Ora c’è grande attesa per il suo successore.
“Con l’ufficializzazione del nuovo allenatore capiremo anche le caratteristiche dei calciatori da prendere. il Bari ha una rosa con giocatori dai valori importanti, le risorse a nostra disposizione vanno tutte ottimizzate. La società ha tutto l’interesse a rinforzare una rosa che è già di livello, ma devono essere anche funzionali al progetto intrapreso. Auteri? Bisogna rispettare ancora delle formalità burocratiche. In ogni caso, campionati come la Serie C hanno bisogno di interpreti adeguati e che conoscono bene questa categoria. Per mentalità, caratteristiche e voglia di emergere crediamo sia la persona più indicata”.
Si riparte con una nuova regola: le rose non potranno essere costituite da più di 22 giocatori.
“E’ una difficoltà in più, la regola delle rose è un’altra da rispettare in più. Pur avendo 22 giocatori, l’importante sarà mettere su un organico adeguato. Il numero stabilito secondo me è adeguato, anche se in genere gli organici hanno rose con un paio di elementi in più. Non resta che conformarsi alle norme, senza far venire meno la competitività”.
Che direttore sportivo è Romairone?
“Mi piace vivere quotidianamente la squadra, essere vicino ai calciatori, capire anche la tifoseria e l’ambiente. Mi piace il contatto perché prima la squadra diventa gruppo e più facilmente arriveranno i risultati”.
Lei conosce il suo precedessore, Matteo Scala.
“Con Matteo il contatto è stato più semplice, avendo già lavorato assieme in passato. Assieme abbiamo condiviso momenti importanti, condividendo l’esperienza al Carpi in Serie A. L’anno dopo, in B, abbiamo mancato la promozione al termine di una cavalcata esaltante. Per qualsiasi necessità potrò contare su di lui, ma adesso è il momento della svolta”.
Sarà possibile in futuro ritrovare un pizzico di baresità in più che ora manca nel club?
“Dal passato e dalla storia deve nascere un grande futuro. Non bisogna disdegnare niente, non c’è alcuna preclusione da parte mia. Voglio capire tutte le piccole cose riguardanti ciò che è stato. Ma il risultato della squadra in ogni caso dovrà essere sempre la cosa più importante. E bisognerà mettere tutti nelle condizioni migliori per raggiungerlo”.
Bari può essere la svolta della sua carriera?
“Sono carico e motivato per questa nuova avventura. So che la società e la piazza si aspettano tantissimo da me. Io non posso fare altro che trasferire il mio entusiasmo e le mie competenze per cercare di far bene e soprattutto alimentare voglia ed entusiasmo verso il nostro progetto. Ho già vissuto da avversario e da calciatore questo ambiente, seppur da avversario e ne sono sempre rimasto impressionato favorevolmente”.