Il calcio che scompare anno dopo anno. Da Bari a Foggia, passando per Avellino ed ora Trapani
Un campionato tutto da vivere e una situazione molto triste a Trapani. Antonio Trama, collega di trapanigranata.it, ha analizzato ai nostri microfoni gli argomenti più importanti del momento.
Antonio, ci spieghi cosa è successo e cosa sta succedendo a Trapani?
È successo di tutto. La società ha 4,8 milioni di debiti e non ha pagato gli stipendi ai dipendenti, i quali non si sono presentati allo stadio per consentire gli allenamenti dei calciatori. Così gli atleti erano costretti ad allenarsi in spiaggia, mentre l’allenatore Di Donato ha potuto dirigere solo un paio di allenamenti. Poi la proprietà, Alivision rappresentata da Fabio Petroni, ha comunicato che apriva alla cessione del club perché non era in grado di garantire la gestione organizzativa, ossia proprio i dipendenti che aprono e chiudono lo stadio. Così, prima Alivision ha avviato le trattative con un comitato di tifosi, che comprende degli imprenditori, intenzionato a rilevare il club. Poi ha ceduto il 9,4% alla Alba Minerali di Gianluca Pellino. Le trattative con il comitato dei tifosi sono andate avanti senza, però, trovare un accordo definitivo, quindi, una settimana prima dell’avvio del campionato Alivision cede il 100% del Trapani a Pellino.
Questi, però, prima ancora di mettere piede a Trapani licenzia l’allenatore Di Donato e il ds Porchia, per sostituirli rispettivamente con Biagioni e Torma. Gli fa firmare i contratti, ma la Lega non li ratifica perché il Trapani è fuori dal monte ingaggi di 1,2 milioni circa. Inoltre, nel frattempo il medico sociale (81 anni, da 45 al Trapani ed ha sempre lavorato gratis) va in malattia e non si trova un sostituto. Così, per la prima di campionato mancano l’allenatore (Di Donato esonerato e Biagioni non ratificato) ed il medico. È la prima rinuncia.
La seconda arriva dopo che naufraga la nuova trattativa per la cessione del Trapani da Pellino al comitato dei tifosi. Pellino, intanto, richiama Di Donato per andare a Catanzaro, ma l’allenatore dice di no perché non ci sono le condizioni e, dimettendosi sabato sera, decreta la seconda rinuncia del Trapani. Essendo l’unico allenatore tesserato, il Trapani poteva andare a Catanzaro solo con Di Donato in panchina. Secondo 0-3 e game over.
Game over, che tristezza davvero! Ma perché il comitato ha fatto un passo indietro?
Non hanno mai fatto chiarezza attorno alla vicenda. Hanno chiesto delle liberatorie alla Alivision per i debiti pregressi. Le ultime liberatorie le volevano da Biagioni, Torma, Giacalone (secondo allenatore), Filippazzo (nuovo segretario) e da dei legali che hanno fornito delle consulenze. L’ammontare di questi contratti che Pellino aveva fatto firmare ammontavano a 250 mila euro. Ora, comprenderai bene che se i debiti sono 4,8 milioni e diventano 5,05, non credo che la differenza sia tanta. Però, nel frattempo, i dipendenti ed i fornitori hanno presentato istanza di fallimento. E l’udienza è in calendario il 21 ottobre…
Fallimento e/o radiazione? A cosa va incontro il Trapani e come potrà ripartire?
Il Trapani oggi è escluso, ma solo dalla serie C. Le giovanili ed il settore giovanile vanno avanti e, se per assurdo, dovessero concludere il campionato risolvendo anche i problemi economici, l’anno prossimo potrebbe ripartire dalla D, considerato che per la federazione, essendo escluso, chiude la stagione al ventesimo posto. Tanto che quest’anno nel girone C c’è una retrocessione in meno.
E per il fallimento?
Tutto dipende dal 21 ottobre. Il giudice potrebbe nominare un curatore fallimentare ed i tempi si allungherebbero tantissimo, anche di anni. Considera che entro il 21 tutto può cambiare, perché i 4,8 milioni potrebbero ridursi a 1/1,5. Mi spiego meglio. Il Trapani è una srl con capitale sociale di 325 mila euro. Tutti dovranno dividersi quei 325 mila euro, pertanto, molti creditori saranno disposti a rinunciare a parte del credito vantato (tanto l’ammontare completo è inesigibile), a fronte di una cifra inferiore, ma che almeno prendono subito. Se tu sei creditore del Trapani per 500 mila euro, andando incontro al fallimento ti spetterà in proporzione una cifra di circa 40 mila euro. Se il Trapani ti propone 80 mila euro subito per chiudere la tua pratica di fallimento, tu che fai? Secondo me accetti.
Si, il tuo ragionamento non fa una piega. Anche io accetterei…
È per questo che, prendendo tempo, Pellino è convinto di poter ridurre il debito di 4,8 milioni a 1/1,5 milioni. Ed in questo modo, immettendo però dei capitali, vero nodo della vicenda, l’anno prossimo potrebbe ripartire dalla D senza debiti. Almeno questo è quello che si immagina lui.
Quindi lui conta di poter così azzerare i debiti e ripartire dalla D? Non vuole lasciare Trapani?
No, fino a questo pomeriggio mi ha detto che non molla. Il comune gli vuole togliere il campo comunale gestito dal Trapani perché la precedente gestione dopo il lockdown lo ha abbandonato, ma lui ha fatto, in fretta, dei lavori per evitare la revoca.
Mi sembra di capire che Pellino qualcosa abbia fatto o almeno abbia provato a fare…
Lui ci sta provando, ma la situazione è davvero incasinata dalla precedente gestione. E parte con l’handicap perché è inviso ai tifosi. Del resto, ha sbagliato quando ha denunciato un episodio successo ai calciatori, prima ancora di arrivare a Trapani. Notizia smentita anche da Evacuo.
Non è partito proprio con il piede giusto ma, a differenza di quello che ho sentito finora, non è il solo responsabile. Ma la piazza come la sta vivendo?
Malissimo, perché Pellino ha sbagliato la comunicazione, accusando da subito i simboli del Trapani. Ha accusato Evacuo, idolo dei tifosi, per atteggiamento sindacale e poi il medico sociale, Mazzarella. Mazzarella era in malattia da una settimana ed ha 81 anni. Da 45 anni è il medico del Trapani ed è un’istituzione. Ha persino pubblicato un libro, “Dal campo aula a San Siro”, ripercorrendo tutta la sua storia con il Trapani e lui lo ha accusato perché non si è presentato. Ha scatenato l’ira di tutti, anche dei non tifosi. Poi, due giorni dopo, almeno ha avuto la delicatezza di scusarsi. Ma la frittata era fatta.
Chiudendo il capitolo Trapani, che calciomercato è stato in Serie C? Che idea ti sei fatto?
Tante squadre hanno cambiato moltissimo. Penso che il Bari sia la migliore. Per quanto riguarda le siciliane, al Palermo manca qualcosa, soprattutto in attacco, ma non hanno avuto i soldi per prendere Pettinari, ritornato al Lecce. Il Catania è in ritardo: cercano ancora difensori centrali, ma ormai ci sono solo gli svincolati.”
Quindi tra le favorite vedi il Bari avanti a tutte? E possibili outsiders?
Ce ne sono un miriade, perché mancano le squadre forti. Il livello mi sembra basso. sono arrivati pochissimi calciatori dalla B e quelli che sono arrivati facevano panchina. Penso Avellino e Catanzaro subito dopo il Bari.
E il Foggia dove pensi possa arrivare?
Da quanto ho capito, ha cambiato molti calciatori. Ad ogni modo, il concetto è semplice: se mantieni l’ossatura della serie D, puoi fare bene anche in C. Se cambi tanto, rischi qualcosa. Ma su 19 squadre, qualche materasso si trova sempre. E poi le retrocessioni sono già diminuite…
Hai seguito un po’ le vicende del Foggia?
Peccato che non ci sia più Capuano. È stato a Trapani nel 1999-00 ed ha vissuto una situazione simile. Gli avevano promesso uno squadrone per andare dalla c2 alla c1. Poi i contratti non vennero ratificati e lui pagò di tasca sua per comprare gli scarpini ai calciatori, mentre sua moglie cucinava ai più giovani. Davvero una gran bella persona!
Mario Marino