Calcioscommesse, Baranca (Federbet): “In terza serie avvenimenti sospetti ma la Lega Pro nega tutto. Esattamente come un anno fa…”

Francesco Baranca, segretario di Federbet, agenzia che si occupa della lotta al match fixing, continua a lanciare segnali d’allarme in tutta Europa sul fenomeno delle partite truccate. In un convegno dedicato all’argomento e tenutosi in Spagna, a Barcellona, l’esperto di calcioscommesse ha raccontato quale sia l’attuale situazione. “In questi mesi in Lega Pro sono ricominciati gli avvenimenti sospetti ma la Lega nega tutto, esattamente come avvenuto nella passata stagione. Poi abbiam visto che non eravamo i soliti allarmisti ma siam passati quasi per veggenti: in realtà i movimenti delle quote ci avevano fatto scoprire quello che stava succedendo prima che scoppiasse lo scandalo. In Serie B, invece, sembra che finalmente ci sia più attenzione verso il problema, al punto da essere vicini a un accordo con la Lega cadetta.

Bisogna stare attenti: il match fixing, oltre a spopolare in tutto il mondo, si è aperto a nuove categorie, come quelle dei campionati giovanili, delle donne e le competizioni minori. Una partita di un’under 19 o di una Serie C può portare anche a 2-3 milioni di euro di profitto ed è molto più facile da falsare: giocatori e giocatrici non particolarmente famosi sono molto aggredibili, perché hanno un prezzo di corruzione molto basso.

Purtroppo in Italia le leghe tendono a ignorare o sottovalutare il problema. Tutto l’opposto della Spagna, dove la Liga ha deciso di collaborare con noi per limitare il più possibile i tentativi di combine”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Piero Calabrò, per oltre 30 anni magistrato, vicino alla presidenza della costituenda Commissione Grandi Rischi della FIGC: “La creazione di tale strumento al momento è bloccata perché molti addetti ai lavori pensavano fosse solo un’operazione di facciata mentre Tavecchio, con grande senso della realtà, ha deciso che dentro fosse indispensabile inserire elementi della magistratura. L’intento è quello di controllare il più possibile cosa accade nel nostro calcio, in modo da prevenire e combattere i mali del calcio, dal match-fixing al razzismo.

Non possiamo più far finta che il problema del calcioscommesse da noi non esista o sia circoscritto: quest’estate abbiam conquistato un nuovo “record”, quello del presidente di un grande club che confessa una serie interminabile di partite truccate. Una rivelazione resa possibile dalle intercettazioni, strumento che finalmente può essere utilizzato dalla giustizia ordinaria. Senza di esse non avremmo mai scoperto cosa aveva combinato il Catania nell’arco della passata stagione. Per fortuna la nuova legge sulla confisca dei beni, con il rischio di finire in prigione fino a 9 anni, è un deterrente al match-fixing. Attenzione però: spesso pensiamo che i campionati minori siano secondari, e invece è lì che si annida una grande corruzione, vista la crisi del settore. C’è un forte senso di impunità: i calciatori delle squadre meno conosciute pensano di poterla sempre fare franca, aiutati da una giustizia sportiva che non riesce a stare al passo coi tempi e che deve affidarsi sempre più alla magistratura ordinaria”. 

Fonte: www.tuttolegapro.com

Categoria: Serie C