Calcioscommesse, la rabbia di Corda: “Assurdo coinvolgermi, non ci sono prove. Trattato da appestato, ma verità verrà fuori”
“Sono stato coinvolto in situazioni che non mi competono. Sono stato tirato dentro semplicemente sul millantato da parte di gente che ha minacciato, sul passaparola, di farmela pagare perché non mi sarei prestato a certi giochini”. Respinge ogni accusa Ninni Corda, allenatore del Barletta, arrestato e poi scarcerato nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Soccer”, che ha scoperchiato un nuovo scandalo calcioscommesse.
Ad AlfredoPedulla.com, l’allenatore ha dichiarato: “Per fare un illecito sportivo bisogna essere coinvolti: non è il mio caso. Se trovassero uno straccio di prova, oppure un mio calciatore in grado di sostenere simile tesi, mi farebbero smettere. E sarebbe giusto. Ma se esistesse il minimo sospetto, sarei io a smettere”.
Corda racconta l’arresto: “Sono stato chiamato in causa in tre partite del Barletta, senza che ci fosse un piccolo riscontro. E infatti dopo tre giorni mi hanno mandato a casa. Ma sono stati tre giorni durissimi per me: sono venuti a prendermi alle cinque di mattina a Savona, dove vivo. Pensavo fosse accaduto qualcosa di grave a un mio parente, non riuscivo a capire. Mi sono spaventato davvero, ero allibito”.
L’allenatore respinge ulteriormente le accuse e argomenta: “Sono arrivato a Barletta il 15 marzo, in precedenza non avevo avuto alcun tipo di rapporto con i tesserati che ho trovato. Come avrei potuto coinvolgere in un paio di settimane gente che non conoscevo e che tra l’altro era legata al vecchio allenatore Sesia? Per me conta soltanto il lavoro sul campo: negli ultimi anni ho vinto campionato e coppe con Alghero, Como e Savona, certe salvezze per me valgono come un trofeo”.
“Adesso sono un appestato, un manipolatore di partite, senza una prova una ma sono fiducioso. Conosco il mondo del calcio, infatti da un paio di settimane mi telefonano soltanto giornalisti e amici, i presidenti sono spariti, so che questa storia potrebbe rovinarmi perché io sono soltanto allenatore e non immagino un futuro diverso. Però adesso ho un desiderio: che venga fuori tutta la verità”, conclude Corda.