Calcioscommesse, trenta indagati: tra di loro un tecnico e un giocatore di Serie C
Grandi novità dall’inchiesta sul calcioscommesse che da sei mesi è portata avanti dalla Procura di Messina in seguito alla denuncia-querela dell’allora presidente del club giallorosso, Natale Stracuzzi. Secondo quanto riporta Gazzetta del Sud, sarebbero 30 gli indagati per almeno quattro partite sospette giocate nella stagione 2015/16 (tra di esse sembra essereci anche un chiacchieratissimo 2-2 tra Messina e Paganese, già segnalato a suo tempo da Federbet e dal suo segretario Baranca ai microfoni di TuttoLegaPro.com, in un’intervista che vi riproponiamo a fondo articolo): tra le varie ipotesi di reato l’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, la truffa e l’alterazione dei risultati sportivi. Fra le persone sotto esame, cinque sono calciatori ancora in attività: uno di loro sarebbe Carmine Giorgione, ex centrocampista dei siciliani, ora in forza all’Albinoleffe. Spuntano anche i nomi di due tecnici: l’ex Paganese Gianluca Grassadonia, ora alla Pro Vercelli, e l’attuale tecnico dell’Akragas, Lello Di Napoli, ai tempi vice-allenatore e poi tecnico in prima del club siciliano. Di quel Messina indagato anche l’allora vice-presidente Pietro Gugliotta. Al centro della contestazione, secondo l’accusa, vi sarebbe l’ipotesi associativa con Arturo Di Napoli, ex calciatore e tecnico del Messina, finalizzata ad alterare gare del Messina in Lega Pro: non a caso il nome in codice dell’inchiesta, secondo quanto rivela la GdS, è “Re Artù”, soprannome dello stesso Di Napoli in carriera.