Caos stipendi: ecco chi non ha pagato e rischia grosso in Lega Pro

Caos stipendi: ecco chi non ha pagato e rischia grosso in Lega Pro

La messa in mora del Catania da parte dei calciatori rossazzurri è solo la punta dell’iceberg di una crisi più profonda quanto preoccupante, che si sta abbattendo sulla Serie C. Tanti i club che rischiano di scomparire in estate e sono già ora sull’orlo del baratro. In casa etnea la situazione era deficitaria da mesi e gli stipendi di gennaio-febbraio non saldati hanno fatto saltare il banco. All’orizzonte non si intravedono imprenditori seri pronti a subentrare. Se così fosse, a fine stagione il rischio per il club siciliano è di dover ripartire dai Dilettanti. D’altronde il valore di un centro sportivo meraviglioso come Torre del Grifo fa sparare alto a chi deve vendere, nonostante gli ingenti debiti contratti. Inutile negarlo: a queste condizioni – per chi è interessato – meglio prendere in estate il club in D e senza un euro di passivo. Anche a Siena le mensilità di gennaio e febbraio non sono state ottemperate, mentre a Caserta (in ritardo) è stata pagata in questi giorni quella di gennaio. Il patron D’Agostino – in attesa di bonificare febbraio – sta cercando di salvare la società ed evitare la messa in mora da parte dei suoi tesserati. Ci riuscirà? Vedremo. Per ora ha “recuperato” qualche spicciolo multando un suo calciatore reo di aver rilasciato un’intervista a una testata locale (di un’altra regione…) senza aurorizzazione.

La crisi non colpisce solo le squadre del Sud. C’è un club di Lega Pro del Nord che invece ha pagato in extremis gli stipendi di gennaio e febbraio grazie ad una vecchia conoscenza, che si è fatta carico delle pendenze. Riusciranno a corrispondere quelle di marzo e aprile? Interrogativo lecito e al quale è prematuro rispondere. Aria pesante, a suon di comunicati, anche ad Arezzo, dove il patron Giorgio La Cava è pronto a cedere la società. Finora però nessun possibile acquirente ha dato garanzie. Clima tutt’altro che florido anche a Piacenza, dove si stanno risolvendo i contratti più onerosi di dirigenti (ds Matteassi), staff tecnico (mister Franzini) e calciatori. Clamoroso l’addio di capitan Antonio Pergreffi. Col senno del poi sarebbe stato meglio venderlo alla Ternana a fine gennaio, visto che adesso – dopo aver risolto il contratto in anticipo – si ritrova senza ingaggio, mentre in Umbria avrebbe guadagnato molto di più. La scelta di cuore non ha pagato, in tutti i sensi. Quello che arriva dai biancorossi è un segnale di ridimensionamento per provare a garantirsi un futuro. Basterà? E tanti altri club iniziano a essere con l’acqua alla gola. Si salvi chi può…

Qualcuno vuole uccidere la Lega Pro. La proposta lanciata nelle scorse settimane dal patron del Potenza, Salvatore Caiata, in diretta Instagram su TuttoC e sostenuta con forza dal numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Sibilia ha il chiaro intento di spazzare via la terza serie nazionale. Ve la ripetiamo per chi non la sapesse: Serie B a 40 squadre e una Serie D elitè a tre gironi da 20. Onestamente ci pare una proposta impraticabile. In pratica verrebbe cestinato il merito sportivo: tutti in B e chissenefrega dei verdetti del campo. Arrivare primi o sesti in C diventerebbe uguale. Follia. Se fosse davvero così Monza, Vicenza e Reggina avrebbero fatto una cavalcata inutile. E chi glielo dice a quei club di D (Palermo, Mantova ecc) che hanno fatto investimenti e sacrifici per vincere il campionato di D e ritrovarsi…di nuovo in D? Follia!

Ovviamente il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli appare totalmente contrario a questa ipotesi. Come giusto che sia. La Serie C non si tocca, giù le mani da questa categoria. D’altronde c’è un precedente fallimentare in tal senso proveniente dal mondo del basket: fino a qualche anno fa la Lega Due, ovvero l’equivalente della B calcistica, era un gioiellino di campionato a 16 squadre prima di diventare un maxi campionato con 40 partecipanti suddidivise in due gironi, Gold e Silver. Un flop clamoroso che sarebbe il caso di evitare e bissare in salsa pallonara.

Differente il discorso di una Serie C semi-professionistica per contenere i costi ed equipararsi fiscalmente ai Dilettanti. La cosiddetta defiscalizzazione tanto invocata in queste ore. In un momento di grande crisi può essere una strada da percorrere, ma senza cervellotiche riforme che andrebbero solamente a svilire quei campionati che già hanno poco appeal rispetto alla Serie A.

Oggi tutti collegati via Zoom per l’Assemblea della Lega Pro: ne “vedremo” delle belle. Meglio restare collegati on line su TC perché vi racconteremo tutto in tempo reale, cercando di scoprire retroscena, liti e discussioni della conference call tra i presidenti della terza serie. Come sempre in anticipo. Con una certezza: la Serie C 2019/20 finisce qui.

Categoria: Serie C