Capuano: “Avellino e Taranto vivono situazioni simili. Io ex? Ho già i brividi”
Domenica Ezio Capuano, allenatore del Taranto, tornerà da ex al ‘Partenio-Lombardi’ di Avellino: “L’emozione che provo? Mi vengono i brividi già ora, mentre parlo e sono in auto – racconta il tecnico ai colleghi de Il Mattino. – Io so quello che ho dato ad Avellino ed Avellino sa quello che ha dato a me, permettendomi di esaudire uno dei sogni più notevoli della mia esistenza. Per tutto quello che ho fatto da quando sono arrivato, con una società completamente inesistente, le enormi difficoltà e poi il Covid, meritavo molto, molto di più. Forse qualcuno dimentica che sono stato l’unico a rispettare quella maglia e lo scudetto che vi era cucito, l’unico a dare tutto nei playoff, dai quali siamo usciti senza perdere a Terni. La squadra invece allora pensava a tutt’altro. Andavo rispettato come uomo prima che come tecnico, ma credo che chi ha fatto quella scelta, ancora oggi, provi qualche rimorso”.
Ora la sfida tra le due formazioni, divise da soli tre punti che però fanno la differenza tra la zona playout e quella tranquilla: “Avellino e Taranto vivono due situazioni simili, ma hanno rose completamente diverse. Io sono arrivato in Puglia come un medico del pronto soccorso, in un momento complicato e di grande confusione. Abbiamo fatto risultati del tutto impensabili, come è impensabile la classifica che abbiamo al momento (16 punti). Ho dovuto gestire una emergenza continua: con la media di 5-6 giocatori fuori a partita eppure abbiamo sempre disputato grandi gare”.
E se gli si chiede se l’Avellino è davvero da zona playout, Capuano risponde sicuro: “Assolutamente no. La posizione di classifica che occupa non è all’altezza del suo organico. Sono convinto che alla lunga i valori verranno fuori. Certo se si è arrivati a questo punto gli errori sono stati commessi, quali non chiedetelo a me. Pur seguendo con costanza l’Avellino, che è nel mio cuore, non posso esprimere giudizi. D’Agostino ha speso tanto ed ha ragione ad essere scontento però Enzo De Vito non è né bollito, né rincoglionito: sa perfettamente quello che fa e saprà come muoversi a gennaio”.