Catania, si presenta Petrone: “Dobbiamo fare di tutto per andare in Serie B”
In casa Catania, ha parlato in conferenza stampa il neotecnico Mario Petrone (in foto). Ecco le sue parole così come riportato da newscatania: “Sono orgoglioso di far parte di questa famiglia, di una città bellissima e di una società storica ed importante nel panorama nazionale. Quando mi ha chiamato Lo Monaco gli ho dato subito disponibilità. Dobbiamo fare di tutto per andare in Serie B, mi ha detto subito il direttore. Sono d’accordo, io gioco per vincere. Do tutto me stesso, tutti i giorni, per la società, per la squadra, tifosi ed ambiente. Da parte della squadra si pretende altrettanto. Rigoli è un amico ed è giusto dare continuità ai punti conquistati. Prometto a me stesso e all’ambiente che daremo tutti quello che abbiamo. Il Catania ha qualità, i punti sono stati fatti ma sono da migliorare. Vincere in trasferta? È questione di atteggiamento che si coltiva dal primo giorno di lavoro. È una mentalità che si coltiva dando il massimo ogni giorno. Giocare per vincere significa lavorare nel quotidiano su tutte le componenti che riguardano una partita di calcio. L’atteggiamento e mentalità sono fondamentali. Allenarsi al massimo con dei ritmi elevatissimi. Il Catania può variare modulo. La linea a tre o quattro in difesa dipende dalla disponibilità del momento. Per me la cosa fondamentale è dare degli automatismi alla squadra. Il reparto avanzato, ma anche il centrocampo, può variare tantissimo. Quello che è per me fondamentale sono atteggiamento e mentalità. La pressione? É una mia esigenza personale. É una parola che non fa parte del mio vocabolario. Per me la pressione è un fatto normale, a Catania si vive il calcio in modo passionale. Modulo? Devo valutare. Accordo fino a fine stagione? Il contratto per me conta relativamente, a giugno si valuterà. Le cose si fanno in due. Calcio spettacolare? Il calcio ha bisogno di equilibri, la componente partita è molto varia. Conosco bene Baldanzeddu, l’ho lanciato io a 15 anni. Marchese non lo scopro io, è un grande professionista: tatticamente può giocare ovunque. Il centrocampo è il fulcro di una squadra, determinando gli equilibri di una squadra. Se si gioca a due servono caratteristiche ben precise. Pozzebon e Tavares? Possono coesistere“.
Fonte: www.tuttolegapro.com