Dopo tanto duellare in Assemblea, oggi a Firenze, cosa accadrà in Lega Pro? Due le certezze, nel marasma odierno: la mancata approvazione del bilancio e la riconvocazione di un’altra assemblea. I due fatti, naturalmente, sono collegati: più di un quinto dei partecipanti (quorum necessario e ampiamente superato) ha chiesto un nuovo incontro. Facile capire il tema della prossima riunione: la sfiducia al numero uno della Lega, Mario Macalli. Secondo il fronte avversario, infatti, l’allontanamento del presidente sarebbe giustificato dai 40 voti contrari ricevuti oggi in fase di approvazione del bilancio.
La prossima votazione, in ogni caso, coinvolgerà solo le 60 società attualmente in Lega Pro. La questione del bilancio, infatti, era relativa alla passata stagione e come tale aveva interessato i 69 club in organico tra 1^ e 2^ Divisione nel 2013/14. Non parteciperanno più all’assemblea, quindi, i 18 club retrocessi in Serie D e i 5 promossi in Serie B. Al loro posto le 9 neopromosse in Lega Pro più le 4 retrocesse dalla cadetteria.
Un rimescolamento che porterà, con molta probabilità, a una nuova caccia al voto. Al momento, infatti, il coriaceo Macalli non pare intenzionato a mollare la presa. E potrebbe anche non farlo, da regolamento, in caso di sfiducia dei suoi club. A quel punto, però, la terza serie potrebbe essere commissariata dal CONI in mancanza di una tranquilla governabilità. In rampa di lancio, in ogni caso, vi è Gabriele Gravina, consigliere federale ed ex presidente del Castel Di Sangro, che dopo esser stato battuto nelle precedenti elezioni, da mesi guida la “rivolta”. Non a caso, quest’oggi, è stato tra i protagonisti dell’Assemblea, collezionando anche un vivace battibecco con il patron della Salernitana, Claudio Lotito.