L’ex Foggia Filosa: “Scenderei anche in D, ma…”
Dopo la promozione in B con la Nocerina sembrava che la carriera di Liberato Filosa potesse giungere a una svolta, invece così non è stato. Il calciatore ha ricominciato dalla Lega Pro dopo una manciata di presenze in cadetteria, e non dispera di riprendere a giocare a 28. Ecco le sue sensazioni espresse a TuttoMercatoWeb.com. “Purtroppo la situazione è un po’ critica per molti calciatori a causa della riforma: ci sono venti squadre in meno, quindi calcolando venti giocatori a squadra si ha questo quadro, che c’è molta concorrenza tra i calciatori. Fortunatamente abbiamo avuto l’occasione di allenarci con l’Equipe Campania di Antonio Trovato che non ci ha fatto mancare questa possibilità, ma bisogna anche accontentarsi. Mi sono allenato per un periodo con la Torres, ci sono state varie richieste da parte di società che hanno validi progetti, c’è qualche contatto anche in Lega Pro e attendiamo”.
Dopo la promozione in B con la Nocerina ha avuto una parabola discendente, perché?
“Mi ruppi il crociato nella stessa stagione della Prima Divisione, recuperai prima della fine del campionato e l’allenatore, di concerto con il ds, valutò di darmi una possibilità in B, poi però anche in quella stagione mi ruppi il menisco. Poi fortunatamente ho giocato in piazze come Martina e Foggia e lì ho avuto la possibilità giusta”.
La B era troppo difficile per quel gruppo che aveva raggiunto la promozione? Alcuni giocatori furono sostituiti.
“E’ normale che si cerchi sempre di migliorare, quindi nel mandare via un giocatore e prenderne un altro, si suppone che arrivi un elemento più preparato in quel dato momento”.
Questa riforma non ha completamente risolto il problema dei posti di lavoro, perché un tempo si dovevano schierare solo due under per non perdere la partita a tavolino, e oggi si è scelta la politica dell’età media, che è comunque facoltativa e favorisce i giovani.
“Sì, ma credo che oggi sia meglio così: una volta era obbligatorio far giocare gli under, a prescindere se fossero bravi o no, ma oggi se la società ha i giovani buoni li fa giocare e aderisce all’età media”.
Ci sono stati diversi giocatori che hanno accettato di ripartire dalla D nel caso non avessero trovato posto nel professionismo. Se non dovesse arrivare l’occasione in Lega Pro per lei, ci penserebbe?
“Sicuramente mi sono consultato con alcuni amici calciatori che hanno iniziato dalla D con qualche buon progetto, ma oggi non ci penso alla possibilità di scendere di categoria: mi ritengo ancora valido per il professionismo e sono recuperato al cento per cento. Se invece non dovesse arrivare alcuna possibilità in Lega Pro, scenderei”.