Mangiarano: “Se il Parma fallisce niente premi per le società di Lega Pro”

Mangiarano: “Se il Parma fallisce niente premi per le società di Lega Pro”

Se dovesse fallire il Parma (e non si sa se e quando questo avverrà) si pone un problema futuro per molte società: il sodalizio emiliano ha ceduto giocatori in prestito a diversi club, molti dei quali di Lega Pro, attraverso valorizzazioni e incentivi all’esodo, una politica su cui si può discutere poiché si tratta di decine e decine di calciatori, ma se la società Parma dovesse fallire a campionato in corso, i club di Lega Pro potranno incassare lo stesso quelle somme oppure no? TuttoMercatoWeb.com l’ha chiesto a Giuseppe Mangiarano, dirigente sportivo con esperienze in Serie B, anche come responsabile organizzativo del Padova.

“So che alcuni creditori del Parma hanno chiesto il fallimento della società, e la proprietà del Parma dovrebbe presentarsi in udienza. O viene regolarizzata la situazione debitoria, oppure il giudice prende atto dello stato di insolvenza del club e nomina un curatore fallimentare – premette Mangiarano – Per quanto riguarda il discorso valorizzazione, ci sono dei discorsi che non andranno mai a buon fine: se c’è la squadra che ha preso quattro giocatori in prestito con la valorizzazione, la valorizzazione viene confermata solo alla fine della stagione. Alla società che prende il giocatore arriva un documento in cui si dice che sostanzialmente maturerà un premio per la stagione successiva; e al Parma arriverebbe una comunicazione della Lega secondo cui lo stesso Parma dovrebbe dare una certa somma all’altra società. La società del Parma, se fosse stata viva, avrebbe garantito questo disavanzo. Ma ora, non essendoci più un soggetto che potrà rispondere di questi debiti, anche le valorizzazioni non verranno mai riscosse. Però se non ci saranno impedimenti di natura burocratica, perché dovrà esserci il procedimento e la costituzione delle parti, nei prossimi giorni dovrà essere nominato un curatore fallimentare e si dovrà mettere all’asta il titolo sportivo, e dovrà essere diviso il ramo sportivo dal resto dell’azienda Parma”.

Cosa accade a un ipotetico calciatore del Parma in prestito in un altro club se il Parma fallisce? Quel club dovrà pagargli comunque tutto l’ingaggio?

“Questo è sicuro. In quel caso, il calciatore in prestito dal Parma tornerà federalmente alla società proprietaria, e se poi il Parma non dovesse iscriversi al campionato il 1° luglio, quel giocatore rimarrà libero. I pochi giocatori rimasti in comproprietà passerebbero definitivamente al tabulato dell’altro club che lo aveva, però se è in prestito, il calciatore dovrà essere pagato, la società non avrà la valorizzazione, e al 1° luglio quel calciatore sarà svincolato. È una questione che si ripercuote anche nelle categorie inferiori. E c’è anche un altro dato: quest’anno sono stati introdotti i prestiti biennali, non so quanti giocatori il Parma abbia ceduto ad altri club in prestito biennale, ma alla fine del primo anno in questo caso il calciatore non avrebbe più una società, e pure avrebbe lo status di prestito… Il caso è unico perché non si è mai verificato”.

Fermo restando che, a livello di tesseramento, nel momento in cui il Parma dovesse essere dichiarato fallito, i giocatori che sono in prestito in altri club rimarranno lì fino a fine campionato…

“Sì, questo sì. Il problema si porrà esclusivamente al 30 giugno: dal 1° luglio quei giocatori saranno svincolati, perché il prestito va dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. Il problema che sta nascendo riguarda le valorizzazioni, perché se un calciatore di proprietà del Parma riesce a giocare un dato numero di partite con altra società, quella società dovrebbe maturare una certa cifra. Se il Parma non c’è più, non c’è nessuno che potrà pagare. La società che avrebbe dovuto riscuotere quei crediti, in quel caso dovrà organizzarsi diversamente”.

Categoria: Serie C