Matera-Benevento, never ending story
Matera-Benevento, partita valida per il girone C di Lega Pro, è iniziata sabato sera alle 20.30 allo stadio XXI Settembre di Matera, terminando con il risultato di 0-0 alle ore 22.30. Come riportato dal sito www.tuttolegapro.com. Questo il responso del campo, tra due squadre che hanno giocato una buona partita e che alla fine si sono divise la posta in palio, ma sembra che quella gara si stia ancora giocando, a causa di certi episodi che stanno lasciando strascichi anche a due giorni di distanza. Andiamo però con ordine, raccontando dal principio cosa ha scaturito cosa.
Siamo al momento del minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione che ha colpito il Sannio la scorsa settimana, quando alcune di persone note alla città di Matera come facili allo sfogo e alla “bestemmia” all’interno dello stadio, hanno interrotto il silenzio con delle urla laconiche contro il loro ex allenatore Auteri, oggi tecnico del Benevento. Cosa da condannare a tutti gli effetti, così come hanno fatto gli stessi sportivi materani, che subito dopo hanno iniziato ad applaudire alla memoria delle vittime dell’alluvione, zittendo di fatto l’abnorme stupidità di questi singoli individui. Applausi anche per lo striscione degli ultras beneventani che si sono assentati dalla partita per aiutare il proprio popolo a rialzarsi dall’alluvione, perché di fronte alle disgrazie non c’è colore che tenga. Ma alle volte anche una minima parte di un gruppo può portare lo stesso dentro l’occhio del ciclone, e così è accaduto ai supporters biancazzurri, finiti in toto nelle mire dell’ira dei campani, che non hanno comprensibilmente digerito il brutto gesto dei pochi imbecilli, quello appunto di interrompere il minuto di silenzio. Atteggiamento che Matera ha già condannato.
La rabbia calcistica è però andata oltre, tanto che a Benevento c’è chi ha chiesto di togliere il titolo di Capitale Europea della Cultura alla Città dei Sassi. Il titolo europeo è stato però assegnato alla cittadinanza materana tenendo conto di storia, tradizione e voglia di emergere dai propri limiti, verso un appuntamento come quello del 2019 che vuole trainare verso l’Europa l’intero sud Italia: perchè Matera, simbolo di come dai propri limiti e dalle proprie vergogne ci si rialza, sarà la città designata per farlo. E questo, extracalcio, dovrebbe essere un motivo di orgoglio per tutto il Sud. Senza compiere l’errore, per quanto il calcio faccia poi parte della cultura cittadina, di associare una città che vive anche fuori dallo stadio a un singolo episodio, accaduto in un posto dove per altro tutti gli italiani danno spesso il peggio di sé. Perché non si può raccontare la storia di una delle città più antiche del mondo associata a pochi soggetti che di sicuro non rappresentato un popolo, e che dire su di loro? Che andrebbero forse isolati, dopo comunque averli fermamente condannati, perché dar troppo spazio a chi non sa rispettare gli altri vuol dire dare risalto a una cultura che in Italia deve assolutamente cambiare, perché del buono, anche nel nostro paese, c’è: e Matera nel 2019 è pronta a dimostrarlo.