Mounard: “Dispiace lasciare Salerno, la tifoseria sarà sempre nel mio cuore”
Dispiaciuto per aver lasciato la Salernitana, contento di potersi mettersi in discussione in una piazza ambiziosa, calorosa e con trascorsi importanti anche in categorie superiori. David Mounard, da questa mattina, ha interrotto ufficialmente la sua avventura con la maglia granata e si appresta ad esordire già nel fine settimana con la casacca del Catanzaro che, tra un mese e mezzo, gli darà l’occasione di scendere in campo da ex in una sfida che sarà sicuramente speciale per lui. Ai microfoni di TuttoSalernitana.com, il fantasista francese ha raccontato le sue sensazioni.
Con che stato d’animo lasci Salerno?
“Inutile nascondere che sono molto dispiaciuto, lì sono stato benissimo ed ho vissuto momenti indimenticabili e che resteranno sempre impressi nel mio cuore e nella mia mente. Non voglio parlare di rimpianti, ho avuto la fortuna di giocare in una grande piazza e di indossare una maglia prestigiosa come quella granata. Resterò sempre tifoso della Salernitana, so che la gente ha capito che ho dato il massimo anche quando la società ha fatto scelte diverse e che bisogna rispettare”.
Come mai sei andato via da Salerno?
“Nello sport, come nella vita, i cicli iniziano e finiscono: da oggi sono un calciatore del Catanzaro e spero di poter dimostrare il mio valore, ho ancora tantissimo entusiasmo e sono convinto sarà una bella esperienza. Fisicamente mi sento benissimo, mi sono sempre allenato al massimo pronto, eventualmente, a scendere in campo qualora mi avessero chiamato in causa. Credo di aver fatto delle buone partite contro Lamezia, Ischia e Melfi, anche in coppa non me la sono cavata male, ma il calcio è questo e non bisogna mai guardare indietro. Non rientravo più nei programmi della Salernitana, per quanto dispiaciuto ho dovuto accettare questa decisione e mi sono guardato attorno con serenità: c’è un pizzico di rammarico, avrei avuto una gran voglia di far capire a tutti che potevo dare ancora il mio contributo alla causa granata”
Lotito e Mezzaroma ti hanno sempre stimato molto, li hai sentiti?
“No, non ho ricevuto una chiamata dei presidenti, ma spero che il rapporto di stima e rispetto possa andare avanti sempre anche se, calcisticamente, le strade si sono separate. Auguro alla società ogni bene, la tifoseria lo merita”.
A proposito di tifosi, in tanti sono molto dispiaciuti del tuo addio…
“Loro sono la forza della Salernitana, per tutti gli avversari è sempre difficile venire a giocare all’Arechi e fare punti. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, ci sono stati tantissimi tifosi che, soprattutto nei momenti più difficili, insieme alla mia famiglia mi hanno sostenuto ed incoraggiato, grazie a loro ho trovato la forza per guardare avanti e per non perdere l’entusiasmo. L’ultimo periodo non è stato dei migliori, c’è stato qualche giornalista che per tanto tempo mi ha criticato eccessivamente, ma anche questo fa parte del gioco. Lancio un appello a tutti i giocatori che, in futuro, indosseranno la maglia granata: c’è gente che per la Salernitana fa innumerevoli sacrifici, questa tifoseria ed il cavalluccio marino meritano grande rispetto e la fiducia della piazza va conquistata con sudore e spirito di sacrificio”.
A proposito di sacrifici, tu per la Salernitana ne hai fatti tanti…
“Sono sceso dalla B alla D per sposare il progetto, quando Lotito e Pagni mi hanno proposto di giocare per il Salerno Calcio ho immediatamente firmato il contratto senza neanche badare all’aspetto economico: c’era una tifoseria da riportare nel professionismo, era l’unica cosa che contava. E’stata una scelta di vita che non tutti avrebbero fatto, ma il dilettantismo non mi ha spaventato ed ho messo a disposizione del gruppo la mia esperienza ed il mio entusiasmo. Anche l’anno scorso, per dimostrare ancora una volta il mio attaccamento alla maglia, mi sono dimezzato lo stipendio ed ho prolungato il contratto per un’altra stagione”.
Quali sono stati i momenti più belli?
“Aver vinto due campionati e due coppe rappresenta una grande gioia per me, ho legato moltissimo con tanti compagni di squadra e con la tifoseria granata. I gol più belli? Sicuramente la punizione contro il Gubbio ha avuto un sapore speciale, stavamo attraversando un momento particolare e non riuscivamo a pareggiare la partita. Anche quello contro il Foligno si rivelò particolarmente importante, un tiro all’incrocio dei pali che ci regalò tre punti fondamentali. In generale, però, posso dire che era sempre emozionante gioire sotto la curva dopo una partita”.
A Catanzaro ti ha voluto Sanderra, conferma del fatto che non è vero che gli allenatori avuti a Salerno ti stimassero poco..
“Ennesima cattiveria costruita ad arte anche da una parte della stampa come sempre poco carina nei miei confronti. In D ed in Seconda Divisione ho giocato con continuità, con Galderisi ero titolare prima dell’infortunio ed anche l’anno scorso, con Gregucci, nei primi due mesi ho dato un buon contributo segnando tre gol tra campionato e coppa Italia. Sanderra ha fatto il mio nome alla società del Catanzaro e questo mi fa molto piacere, speriamo di poterci togliere insieme qualche bella soddisfazione”.
Un saluto finale alla tifoseria?
“Più che un saluto è un ringraziamento: mi avete sempre sostenuto, vi porto nel cuore. Spero che la Salernitana possa vincere il campionato: la squadra è forte, la società è prestigiosa ed il pubblico dell’Arechi è il dodicesimo uomo in campo”.