Ripescaggi? I soldi son finiti. Ruota tutto sul “fondo perduto”
Macalli sfiducia Palazzi, vuole affidarsi al Coni. Il Gubbio in asse con Lotito per farsi ripescare.
Ripescaggi e dintorni. Per dare concretezza a tutte le supposizioni che si rincorrono in questi giorni bisognerà attendere il prossimo Consiglio Federale. Un tavolo al termine del quale saranno rese pubbliche le nuove norme per poter accedere a quel percorso. Una “suspence” di breve durata che, in ogni caso, non si potrà andare oltre la fine di giugno.
Nel bailamme generale, che coinvolge oltre al Parma altre Società in palese difficoltà finanziaria, si prevedono defezioni importanti all’ atto del rilascio delle licenze nazionali. La chiama per i ripescaggi è un evento più che probabile. Ci saranno pretendenti?
Tutto dipenderà dalla disponibilità dei presidenti delle Società aventi diritto, nel volersi impegnare sul piano finanziario. Pesantemente.
Proviamo a fare chiarezza. Attualmente, il ripescaggio in Eccellenza prevede un esborso a fondo perduto di 100mila euro. Quello in Serie D di trecentomila. Più tasse di iscrizione. Non esiste ancora una norma per la Lega Pro, riferita alla stagione attuale.
Una proposta per quella categoria, portata avanti nei giorni scorsi dall’ area “lotitiana” presente in Consiglio Federale, parlava di un versamento a fondo perduto di 600 mila euro. Da aggiungere alla tassa di iscrizione (50mila) ed alla partecipazione in Calcioservizi (altri 50mila). Il tutto accompagnato dalla tradizionale fidejussione bancaria di 600mila a garanzia degli emolumenti dei tesserati.
Su quest’ultimo argomento, è incomprensibile il diverso trattamento che si vorrebbe riservare alle Società già in organico rispetto a quelle “ripescate”. Richiedendo alle prime una garanzia fidejussoria di 400mila euro ed alle seconde, peraltro già penalizzate dal versamento a fondo perduto, di 600mila. Un metodo scorretto di usare due pesi e due misure all’interno della stessa categoria.
Nessuno, ove transitasse questa assurda linea di pensiero, sarebbe disponibile a gettare tanti soldi dalla finestra! Una enormità! Una situazione coercitiva messa in campo per scoraggiare gli eventuali pretendenti. Il tentativo, palese, di tagliare l’ organico delle Società di terza serie senza dover ricorrere ad alcuna riforma. In definitiva quello che “suggeriva” Claudio Lotito a Pino Iodice in quelle telefonate registrate ed ora al vaglio della Procura della Repubblica di Napoli.
C’è poi da tenere presente che i costi di gestione totale, di una Società di Lega Pro, si aggirano, mediamente, sui 2,5 milioni di euro. Raramente il monte ricavi, in categoria, arriva a quella cifra, è comprovato dalle enormi difficoltà, accusate dalle Società, nella gestione economica.
Sul territorio pugliese Barletta docet, ma anche a Monza, a Venezia ed in altre piazze non è che si scherzi tanto. Pochissimi sono quelli che riescono a chiudere i bilanci in equilibrio tra costi e ricavi. Le perdite, ben che vada, si aggirano sempre intorno al mezzo milione di euro a stagione.
Al concludere dei discorsi, quei presidenti con ambizioni di ripescaggio, dovrebbero quindi impegnare circa 1,2 milioni per ottenere il diritto ad acquistarersi un debito, ulteriore, di 500mila! Una follia.
Lunedì scorso, tra le news istituzionali del suo sito, la Lega Pro ha pubblicato una comunicazione che riguarda la richiesta di avocazione, alla Procura Generale dello Sport (Coni), delle indagini che la vedono attivamente e passivamente coinvolta con la procura della Figc. Nella sostanza una pronuncia di sfiducia per Palazzi. Le perplessità e lo sconcerto sorgono spontanee.
Una situazione inaudita e mai accaduta in precedenza.
Macalli, da presidente della Lega di terza serie, che boccia un Organo della struttura Federale di cui è vicepresidente. Un gesto, privo di etica e coerenza, che avrebbe dovuto richiamargli l’ istituto delle dimissioni. Lui che si siede al tavolo del Consiglio Federale e ne contesta le decisioni. E, d’ora i poi, un qualsiasi tesserato che venisse deferito alla giustizia sportiva che rispetto dovrebbe avere di quella Procura?
Il 30 giugno si terrà l’Assemblea delle Società. La campagna di accaparramento voti è già iniziata.
Basta andarsi a rileggere le dichiarazioni di Notari e del suo braccio destro Pannacci, dirigenti del Gubbio, rilasciate al Corriere dell’ Umbria la scorsa settimana. Alla vigilia delle perquisizioni ordinate dalla Procura di Napoli. Un argomento che lo stesso quotidiano ha poi ripreso, il venerdì successivo, alla pagina 34: “il Gubbio ha deciso, è in asse con Lotito” “ci si aspetta molto in cambio dell’ appoggio a Macalli”
Anche Il Messaggero, il 9 giugno, nell’edizione Umbra aveva riportato: “Notari e Pannacci ieri hanno incontrato a Roma il presidente della Lazio Lotito in vista dell’assemblea di Lega Pro che dovrà approvare il bilancio e per chiedere un sostegno sia sul fronte del ripescaggio che per il prestito di qualche talento delle giovanili laziali”.
Alla luce del sole, ecco come ancora poche ore prima della bufera scatenata dall’indagine, alcune società di Lega Pro bussassero alla porta del numero uno biancoceleste e della Salernitana, oltre che consigliere federale.
Riepilogando. Il Consiglio Federale è alle porte. Sul tavolo ripescaggi, calcio scommesse e dintorni. Luglio ed agosto saranno due mesi dal caldo insopportabile dalle parti di via Allegri. Sopratutto ai piani alti. E, per non farci mancare nulla, il 30 giugno si terrà l’Assemblea delle Società di terza serie.
Si chiede alle Società di approvare, nell’ultima data disponibile, il bilancio. Quel bilancio! Non passa? La Lega Pro va al commissariamento.