Il ds Pavone: “Bisogna capire che la partita finisce quando l’arbitro fischia la fine”
A parlare nella consueta conferenza stampa del mercoledì è Giuseppe Pavone, direttore sportivo del Calcio Foggia 1920.
21 punti in classifica (in realtà ne sarebbero 25 se non ci fosse quel brutto -4) frutto del lavoro di una squadra giovane e assemblata nel minor tempo possibile. “Non abbiamo costruito una rosa ammazza campionato, ma il nostro lavoro mira a gettare le basi su obiettivi futuri. Tutte le persone che al momento lavorano per il Foggia Calcio hanno un solo obiettivo: il bene della società. Vogliamo tracciare un futuro per questa realtà. Avvertivo un’aria pesante – spiega il ds il motivo della sua presenza in conferenza – e personalmente non mi sembra il caso. Capisco che la partita di domenica con il Campobasso ha lasciato un po’ di amarezza, soprattutto per la prestazione del secondo tempo”.
Peppino Pavone, l’ideologo di Zemanlandia parla anche della classifica: “Se vado a fare il conto guardando la classifica abbiamo 25 punti, più di Catanzaro e Avellino. Se vado a guardare al di là del Bari, la Turris è la squadra sorpresa di questo campionato ma sono due anni che mantiene lo stesso organico. La Turris dopo aver venduto un giocatore al Brescia, ha fatto due/tre innesti giusti ed ora vola alto. Idem l’Avellino, il Catanzaro non ne parliamo, sono tre anni che vuole andare in Serie B. Noi siamo tre mesi che lavoriamo insieme. Se vado ad analizzare l’ultima partita, vedo un primo tempo importante e un secondo tempo in ansia. Non abbiamo perso la partita, non veniamo da sconfitte ma avverto un’aria che non mi piace. Questi ragazzi hanno un margine di crescita. L’analisi di questi tre mesi è positivissima”, sottolinea l’ex centrocampista di Inter e Foggia
Ma qual è l’obiettivo della società rossonera mai svelato fino ad ora? A spiegarlo è proprio il direttore sportivo: “L’obiettivo è ambizioso ma bisogna capire quando questi ragazzi assimileranno i meccanismi zemaniani. A volte loro vanno in campo e non credono nella loro forza, non dominano la partita. Quando capiranno di essere dominatori mostreremo quale può essere il nostro obiettivo”, afferma.
Se Zeman porta entusiasmo, voglia di vincere e convincere, il tecnico boemo nel tempo può rivelarsi un’arma a doppio taglio se la classifica non da quello che si cerca?: “Con i se e con i ma è difficile ragionare. Magari con una squadra attendistica perdi a Bari, non vinci in casa, non recuperi la partita con il Catania. Bisogna capire che la partita finisce quando l’arbitro fischia la fine, bisogna capire che quando vinci 1-0 non è un risultato da gestire. I ragazzi devono entrare in questa mentalità, non è semplice. E poi, il giocatore si vede quando gli metti la maglia addosso da titolare”, conclude il ds Pavone.
Daniel Miulli