Questo pomeriggio il Foggia riesce nell’impresa di battere l’Avellino, in uno Zaccheria mezzo vuoto a causa della squalifica inferta alle 2 curve per i fatti accaduti contro il Catanzaro.
Contro ogni pronostico, i rossoneri riescono a surclassare gli irpini in qualità e in quantità, mostrando nuovamente una condizione fisica eccellente, in vista degli spareggi promozione di maggio.
Oltre ai soliti Curcio e Merola, diventati ormai una costante nelle ultime settimane, salgono le quotazioni del rientrante Andrea Di Grazia, che dopo la prova contro la Virtus Francavilla gioca una buona ora di gioco, mettendo minuti nelle gambe che in questa stagione sono mancati. E con il rientro di Ferrante in campo, ora Zeman avrà a disposizione più alternative di qualità da poter giocarsi a partita in corso.
Ora andiamo a vedere i Top & Flop di quest’ultima partita di regular season.
Top
Alessio Curcio: gol dal coefficiente altissimo per il capitano rossonero. Da posizione defilata e con il sole a complicargli la battuta, il numero 10 trova una pennellata delle sue, complice anche una presa non troppo sicura da parte dell’estremo difensore neroverde.
Davide Merola: il talento scuola Inter sta mostrando una condizione fisica d’applausi. Ancora una volta è un suo gol ad aprire le danze in un match di campionato, e ancora una volta colpisce a freddo il proprio avversario, ispirato quest’oggi da una pennellata coi giri giusti data da Rizzo sulla sinistra.
Flop
Francesco Forte: non impeccabile sulle 2 occasioni che hanno permesso al Foggia di segnare. Sul 1° gol la difesa avversaria rimane immobile, con l’estremo difensore che non mostra troppa reattività. Sulla punizione di Curcio invece l’ex Carrarese pecca nella presa, lasciandosi sfuggire il pallone in rete sul suo palo.
Salvatore Aloi: gamba un po’ troppo alta su Gallo, che poteva fare molto male al numero 4 rossonero. L’arbitro non ci ha pensato 2 volte ad estrarre il cartellino rosso, nonostante le proteste dei neroverdi, costretti a giocare per un’ora abbondante con l’uomo in meno.
Marco Gabriele Scopece